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Renzi annuncia: «Accordo fatto. Lascio a Calenda la guida della lista comune. E’ nato il Terzo polo»

11 Agosto 2022 - 12:58 Redazione
calenda renzi alleanza dubbi sondaggi
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L'annuncio sui social del leader di Italia Viva, poi il tweet di quello di Azione. Superate le divisioni sul simbolo

L’accordo c’è: «Abbiamo deciso di provarci», scrive Matteo Renzi su Facebook e Instagram. Il leader di Italia Viva e Carlo Calenda hanno siglato questa mattina il patto per la costituzione della lista centrista, o il cosiddetto «Terzo polo». Alle 18 e 30 Renzi parlerà alla Versiliana, ma intanto ha già annunciato che «il 25 settembre troverete sulla scheda elettorale anche questa possibilità».

A stretto giro anche Calenda è intervenuto sui social, questa volta via Twitter: «Nasce oggi per la prima volta un’alternativa seria e pragmatica al bipopulismo di destra e di sinistra che ha devastato questo paese e sfiduciato #Draghi. Ringrazio @matteorenzi per la generosità. Adesso insieme @ItaliaViva e @Azione_it per #ItaliaSulSerio».

Secondo quanto si apprende, nell’incontro di questa mattina i due leader hanno discusso gli ultimi dettagli dell’accordo. I collegi saranno divisi 50-50, con il nome di Calenda nel simbolo con il logo dei due partiti e la predominanza nelle quote di partecipazione tv al leader di Azione. «Lascio volentieri che sia Carlo Calenda a guidare la campagna elettorale», afferma Renzi che poi sottolinea come «servono gli assist per fare i gol». Per quanto riguarda la lista unica, un partito avrà un capogruppo alla Camera e l’altro al Senato dove dovrebbe correre l’ex premier. Come sottolineato a SkyTg24 la ministra per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini, «l’intesa sarà alla luce di un percorso legato al programma, ai contenuti, alla strada da fare insieme». L’obiettivo dichiarato di questa alleanza politica è «salvare l’Italia dai sovranisti e populisti», conclude Renzi: «L’Italia ha bisogno di noi per evitare l’incubo populista e tornare a sognare buona politica».

Calenda: «Pericolo a destra non è fascismo ma anarchia»

Questa mattina, ai microfoni di Rtl 102.5, il leader di Azione ormai fuori dalla coalizione di centrosinistra guidata da Pd e +Europa, aveva parlato dello scenario nel centrodestra dopo le elezioni elezioni del 25 settembre. «Il pericolo della destra è il pericolo dell’anarchia gestionale e del fatto che sono alleati di Orban», aveva detto: «Meloni non ha esperienza internazionale, né esperienza rilevante di governo ed è un problema per un presidente del Consiglio». In un’intervista rilasciata a Fox News qualche giorno fa, la presidente di Fratelli d’Italia si era detta pronta a governare qualora il suo partito dovesse ottenere anche un solo voto in più dei suoi alleati Lega e Forza Italia. E alla domanda se esista o meno un reale pericolo di ritorno di alcuni ideali legati al fascismo, Calenda si dice certo: «No, non c’è un pericolo di fascismo».

Secondo Calenda il centrodestra non sarà in grado di governare a causa delle divergenze interne, soprattutto per quanto riguarda i posizionamenti internazionali. «Se darete fiducia a questo Terzo polo cercheremo di fermare la vittoria di destra e sinistra su una base di proposte di governo che ricalcano l’agenda Draghi», e se il presidente del Consiglio dimissionario Mario Draghi non vorrà rimanere «si dovrà trovare una personalità che sia in grado di portare l’Italia fuori dalle secche in cui è finita».

«Non c’è Calenda, ma c’è Cottarelli»

Non manca poi un commento sull’ufficializzazione della candidatura di Carlo Cottarelli con Pd e +Europa arrivata durante la conferenza stampa congiunta di Enrico Letta ed Emma Bonino di ieri: «Cottarelli non c’era quando c’eravamo dentro noi, credo che lì sia stato fatto per poter dire agli elettori non c’è Calenda ma c’è Cottarelli». Il segretario di Azione ha interpretato questa mossa come un attacco nei suoi confronti: «Ma l’ho commentata con un certo fair play». Comunque, Calenda non approva la scelta dell’economista – che aveva recentemente contribuito a scrivere il programma di Azione – di scendere in campo con quei partiti: «Perché va in una coalizione in cui metà del Pd, tutto quello che sta a sinistra del Pd e il M5S, che tornerà con il Pd due minuti dopo le elezioni, non condividono nulla di quello che lui ha raccontato negli ultimi 5 anni». Perciò, Renzi e Calenda si offriranno come «alternativa» di quello che il leader di Azione definisce «bipopulismo perfetto», con «da un lato Letta-ConteDi MaioFratoianni e dall’altro BerlusconiSalvini-Meloni».

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