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Bufera sulla capolista di Azione a Caserta. La docente si difende: «Al Pd dà fastidio la mia candidatura». E spunta un candidato «che combatte l’ordoliberismo»

23 Agosto 2022 - 12:29 Redazione
Dopo Stefania Modestino D'Angelo, un altro candidato del Terzo Polo, sempre capolista per il Senato, sta facendo parlar di sé. Si tratta del sardo Guido Garau, filosofo e giornalista

Le liste sono chiuse, le polemiche no. Nella mattinata del 23 agosto, a poche ore dalla consegna dei nomi dei candidati dei partiti in corsa per le elezioni, il giornalista Massimiliano Coccia pubblica tweet con screenshot di alcuni post Stefania Modestino D’Angelo. Docente al liceo scientifico Diaz di Caserta, è stata scelta da Azione come candidata capolista nella sua città. Coccia scrive: «Complottista, filo putiniana che definisce Macron un fattorino e von der Leyen una “femme de chambre“». Il riferimento è a un post scritto su Facebook lo scorso 24 marzo nel quale la professoressa elenca i «padri fondatori dell’Europa». In fondo alla lista, appunto, la presidente della Commissione Ue von der Leyen, «una femme de chambre», e il presidente francese Emmanuel Macron, «un fattorino».

Tornando indietro di una settimana, Modestino aveva condiviso un articolo de Il Fatto quotidiano, dal titolo “Caso Orsini, il giornale degli studenti della Luiss sta con il prof censurato“. Era il 17 marzo e le analisi in televisione del professore Alessandro Orsini stavano spaccando l’opinione pubblica. L’università in cui insegna, la Luiss Guido Carli, era stata accusata di aver censurato Orsini per le sue opinioni. Ad esempio, il 3 marzo, ospite di Piazza Pulita su La7, aveva parlato di responsabilità europee per l’invasione russa dell’Ucraina che ormai era «finita».

«Anche fan di Lukashenko. Complimenti», continua Coccia. L’articolo è di Adnkronos e parla del presidente bielorusso che poteva favorire un incontro tra le delegazioni russe e ucraine al confine del suo Paese. «Sta facendo quello che l’Europa non è stata capace o non ha voluto fare per compiacere Biden», commenta Modestino. Il giorno prima, invece, a essere condiviso è un articolo pubblicato sul sito de Il Giorno. Si parlava del fatto che, a pochi giorni dall’inizio dell’invasione russa, il presidente ucraino potesse aver abbandonato il suo Paese: «Si è messo in salvo a Leopoli (Leolopoli, sic) o forse all’estero diffondendo filmati registrati giorni fa… ma come si fa a non considerarlo un nemico del suo popolo».

Agli utenti che chiedono spiegazioni taggando Calenda e il suo partito si è affiancato anche Angelo Bonelli. Il leader dei Verdi si è limitato a retwittare Coccia scrivendo: «Niente da dire Calenda?».

Il segretario di Azione ha risposto qualche ora dopo assumendosi la responsabilità dell’errore. «La signora in questione è stata segnalata dal territorio», scrive in un tweet, «è un’insegnante e giornalista impegnata nel sociale a Caserta. Errore nostro non aver verificato i post su politica estera».

Dopo la diffusione dei suoi post, Modestino ha deciso di rimuoverli quasi tutti. Gli ultimi parlano della sua posizione «convintamente atlantista e europeista» accusando di strumentalizzazione di alcuni suoi post. «Il Pensiero Unico è la morte del pensiero e di una intera società», scrive, «è la condizione per abolire non solo ogni forma di conoscenza, ma è la condizione più pericolosa per la democrazia. Questo è quello che da sempre provo ad insegnare ai miei alunni».

All’ennesimo «colpo di scena», come lo definisce Coccia, Modestino dice di rendersi conto «che al Pd dia fastidio la mia candidatura». La docente dice di sapere fin troppo bene «che le persone perbene e le menti pensanti non sono funzionali al Pd». Alla fine del suo tweet, Modestino conferma di essere «in linea con Calenda» e che lo avrebbe votato a prescindere da una sua candidatura.

Guido Garau e l’ordoliberismo

Ma non finisce qui. Un altro candidato del Terzo Polo, sempre capolista per il Senato, sta facendo parlar di sé. Si tratta del sardo Guido Garau, filosofo e giornalista già direttore della testata CagliariPad, da alcuni chiamato: colui «che combattente l’ordoliberismo». A spiegare di cosa si tratta è proprio lui, in un post su Facebook datato 18 febbraio 2021: «La dottrina che ispira le politiche Europee da oltre trent’anni, nonché il supporto ideologico di tutto il discorso d’insediamento di Mario Draghi». In poche parole, si tratterebbe di una visione della società basata sulla forte presenza dello Stato, della privatizzazione dei servizi pubblici e sulla concezione del lavoro-merce. «Siamo sotto scacco di una dottrina economica pensata in Germania e applicata, a mo’ di test di laboratorio, nei palazzi di Bruxelles», conclude Garau che citando Herbert Marcuse ci mette in guardia dai «pericoli del pensiero unico. Il Draghismo è già qui».

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