Il fact-checking sulle 14 dichiarazioni del confronto tra Meloni e Letta

Che cosa chiedeva Meloni a maggio 2020

Letta: «Io ricordo un articolo di Giorgia Meloni che diceva: “Invece dei soldi europei, facciamo una cosa con il Fondo monetario internazionale”, a fine maggio 2020, sul suo giornale direttore» (min. 19:26)

In questo caso, il segretario del Partito democratico ha fatto riferimento a una lettera, scritta da Meloni e pubblicata il 27 maggio 2020 dal Corriere della Sera. Nel suo intervento, intitolato: “Meloni: il Mes non è per noi la soluzione”, la presidente di Fratelli d’Italia proponeva l’utilizzo di un particolare strumento finanziario del Fondo monetario internazionale (Fmi) – i cosiddetti “diritti speciali di prelievo” (Dsp) – per far fronte alla crisi economica causata dall’emergenza Coronavirus, scoppiata circa tre mesi prima. All’epoca, si discuteva molto in Italia della possibilità per il nostro Paese di accedere al Meccanismo europeo di stabilità (Mes), il cosiddetto “Fondo Salva-Stati”. Secondo Meloni, era meglio sfruttare le risorse del Fmi piuttosto che fare affidamento sul Mes (all’epoca avevamo fatto il fact-checking della lettera della presidente di Fratelli d’Italia, la cui posizione era poco solida).

All’epoca si iniziava già a parlare anche del cosiddetto Recovery fund, che nei mesi successivi sarebbe diventato il Next Generation Eu, il fondo da 750 miliardi di euro, finanziato con l’emissione di debito comune europeo, per aiutare gli Stati membri a riprendersi dalla crisi. «Le decisioni tardano ad arrivare, non sappiamo per quanto tempo la Banca centrale europea garantirà il suo supporto, non conosciamo ancora come il Recovery fund sarà approvato dalla Ue, ancora di meno sappiamo sulle condizioni di restituzione di un eventuale prestito da parte del Mes», scriveva Meloni nella sua lettera, suggerendo di servirsi dei “diritti speciali di prelievo”.

La versione originale di questo articolo è stata pubblicata lunedì 13 settembre 2022 sul sito di Pagella Politica. Clicca qui per scoprire tutti i fact-checking, divisi per politici e partiti.