Soldi russi ai partiti, Franco Gabrielli al Copasir: «L’Italia non è coinvolta»

Il presidente dell’organo parlamentare ha confermato: «Non sono emersi profili concernenti la sicurezza nazionale»

È durata poco, un’ora e mezza, l’audizione al Copasir – l’organo parlamentare che controlla l’operato dei servizi segreti italiani – di Franco Gabrielli, Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica. Gabrielli è stato convocato per approfondire la questione del dossier dell’intelligence statunitense relativa ai finanziamenti che la Russia avrebbe indirizzato negli ultimi anni a partiti e politici di vari Paesi in tutto il mondo per «influenzare il processo democratico». A quanto si apprende, il sottosegretario avrebbe riferito al Copasir, sulla base di due rapporti redatti da Dis (Dipartimento delle informazioni per la sicurezza) e Aise (Agenzia informazioni e sicurezza esterna) sulle informazioni diffuse dagli Stati Uniti, che nelle carte non c’è alcun riferimento ai partiti italiani. Gabrielli avrebbe riferito anche del colloquio di ieri, 15 settembre, tra il presidente del Consiglio Mario Draghi e il segretario di Stato Antony Blinken, che ha garantito al premier l’assenza di ingerenze russe tra le forze politiche italiane. Nel corso dell’audizione «sono stati forniti elementi riguardanti le recenti dichiarazioni rese dall’amministrazione Usa in ordine alle attività di ingerenza russa nei processi democratici di diversi Paesi, dai quali non sono emersi profili concernenti la sicurezza nazionale del nostro Paese», ha confermato il presidente del Copasir, il senatore Adolfo Urso.


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