Berlusconi non vuole che Draghi sparisca dai radar: «Non rinunceremo alla sua competenza e prestigio». E prende le distanze da Meloni e Orbán

Il leader di Forza Italia sul premier ungherese: «Le sue idee politiche sono lontane dalle nostre. Dobbiamo allearci con Paesi amici per tutelare il nostro interesse nazionale»

«Non sta a me dire quale ruolo assumerà in futuro, ma non rinunceremo alla competenza e al prestigio di Mario Draghi». Sono le parole del leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, dopo aver nuovamente rivendicato di avere voluto personalmente, quando era presidente del Consiglio, «Draghi alla guida di Bankitalia, superando la contrarietà del mio ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, e poi alla presidenza della Bce, superando le riserve ben più pesanti di Angela Merkel». E il leader di Forza Italia, i cui gruppi parlamentari si sono astenuti dal voto di fiducia dello scorso 20 luglio, innescando l’effetto domino nella maggioranza di governo che ha portato alle dimissioni dell’ex numero uno della Bce, ha aggiunto: «Sono stato io il primo a indicarlo come la persona adatta a guidare un governo di emergenza». A prescindere dalle parole del leader forzista, è necessario ricordare anche le parole del presidente dimissionario, pronunciate durante la conferenza stampa dell’11 febbraio scorso: «Ho visto che tanti politici mi candidano a tanti posti in giro per il modo, mostrando sollecitudine straordinaria, ma se per caso decidessi di lavorare, un lavoro lo trovo da solo», escludendo la sua figura da quella del possibile federatore di un nuovo centro: «Lo escludo».


Berlusconi: «Le idee politiche di Orbán sono lontane dalle nostre»

Berlusconi, inoltre, ha preso le distanze dalla posizione dell’alleata di coalizione, Giorgia Meloni, in particolare sui rapporti con il l suo alleato di ferro, il premier ungherese, Viktor Orbán. Il Cav ha precisato che pur essendo «innegabile che Orban sia un leader democraticamente eletto e come tale vada rispettato, è chiarissimo che il nostro punto di riferimento in Europa è il Partito popolare europeo, non può certo essere Orbán». Questo perché, a detta del Cav, «le sue idee politiche sono lontane dalle nostre, e così la sua visione dell’Europa: e le alleanze in Europa vanno fatte con i grandi Paesi amici, se vogliamo tutelare il nostro interesse nazionale». Insomma, Berlusconi sembra aver ricalcato il senso della domanda che il presidente Draghi ha posto nel corso della sua ultima conferenza stampa, ma riferendosi implicitamente alla leader di Fratelli d’Italia: «Noi abbiamo una certa visione dell’Europa, difendiamo lo stato di diritto, siamo alleati alla Germania e alla Francia. Cosa farà il prossimo governo non lo so. Ma mi chiedo, uno come se li sceglie i partner? Certo, c’è una comunanza ideologica, ma anche credo sulla base dell’interesse degli italiani. Chi sono questi partner? Chi conta di più? Datevi le risposte voi».


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