La procura: «Nessuna allerta sull’alluvione nelle Marche». E il governatore Acquaroli era a una cena elettorale

La procuratrice Garulli: niente comunicazioni ai comuni. La foto del presidente con Crosetto

La Regione Marche non ha attivato alcuna allerta nei confronti dei comuni prima dell’alluvione che ha provocato 11 vittime e 2 dispersi. Lo ha detto la procuratrice capo di Ancona Monica Garulli parlando dell’inchiesta sul nubifragio che ha devastato il Senigalliese e la provincia di Pesaro e Urbino. Ieri i carabinieri hanno acquisito documenti sulla mancata manutenzione dei fiumi che hanno straripato durante l’alluvione. E dopo il caso dell’assessore alla Protezione Civile Stefano Aguzzi a un dibattito prima del disastro, ora sulla graticola finisce anche il presidente della Regione Francesco Acquaroli (FdI). Accusato di aver presenziato a una cena di partito con Guido Crosetto. Prima di presentarsi nella sala operativa della Protezione Civile di Ancona.


L’accusa della procuratrice

«Dal punto di vista della dinamica degli eventi quello che si riscontra in questo momento è che non c’è stata un’allerta da parte della Regione Marche nei confronti dei Comuni», ha detto ieri Garulli ai microfoni del Tgr Rai Marche. «Le indagini sono in una fase molto iniziale – ha sottolineato -. Tutte le ipotesi ricostruttive sono prese in considerazione. La principale preoccupazione della Procura è di assicurare fonti di prova che possano essere di ausilio nella ricostruzione dei fatti». Secondo la procuratrice «ci sono acquisizioni documentali, ci sono anche acquisizioni testimoniali, tutto quello che può concorrere a ricostruire esattamente l’evento del 15 settembre. Questa volta le vittime hanno interessato principalmente i Comuni a monte del fiume Misa, diversamente dal 2014, quando le vittime erano nel centro abitato di Senigallia». Quanto ai tempi dell’inchiesta, saranno «compatibili con l’accertamento dei fatti e anche con un’esigenza di risposta. Cercheremo di fare il meglio in questo senso». A guidare le indagini sull’alluvione sono Valentina D’Agostino e Valeria Cigliola. Un’altra inchiesta era stata aperta a giugno sulle imprese che dovevano occuparsi della pulizia di alcuni tratti fluviali del Misa. Un funzionario regionale era stato arrestato e quattro dipendenti accusati di corruzione, truffa e rivelazione di segreto d’ufficio. Secondo l’indagine la ditta incaricata ha sfalciato più vegetazione del dovuto per poi rivenderla a una compagnia produttrice di biocarburante.


La Repubblica invece racconta che mentre l’alluvione nelle Marche era appena cominciata, minacciando la provincia di Pesaro e Urbino, il governatore Acquaroli si trovava a una cena elettorale di Fratelli d’Italia con Guido Crosetto. L’appuntamento si è svolto a Potenza Picena, a circa 40 chilometri da Ancona. Tra i presenti anche l’assessore al Bilancio e candidato alle elezioni Guido Castelli e la coordinatrice regionale del partito e candidata Elena Leonardi. Lo staff del governatore ha smentito che Acquaroli sia rimasto alla cena. Ma una foto pubblicata su Facebook alle ore 21,32 ritrae proprio i due a San Severino Marche. Intanto Maurizio Mangialardi, capogruppo regionale del Pd, punta il dito sull’assessore Aguzzi. Mangialardi è arrivato nella Sala alle 3.20 della notte tra giovedì e venerdì. «Non c’era nessuno della giunta, solo i funzionari della Protezione civile. Ho parlato con uno di Trenitalia perché 500 persone dovevano dormire sui treni. Aguzzi non c’era, però sono stato in contatto più volte con lui al telefono».

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