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No! Questo video della bandiera UE strappata dalla sede di Roma non c’entra con le elezioni del 2022

28 Settembre 2022 - 08:12 Antonio Di Noto
Il video di una manifestazione di CasaPound del 2013 viene usato come pretesto per associare la vittoria della destra alle elezioni e delle sanzioni europee nei confronti dell'Italia

«Italia, nazione, rivoluzione». Questo è il coro che si sente cantare ai manifestanti mentre uno di loro, arrampicatosi sul balcone di un palazzo, strappa la bandiera dell’Ue dal suo pennone. Sotto di lui, altri sventolano il tricolore. Il video della scena ha iniziato a circolare su Facebook in concomitanza con il voto del 25 settembre, lasciando supporre una correlazione che in certi casi è stata anche esplicitata: se vincerà la destra, l’Ue imporrà delle sanzioni all’Italia. Il filmato, però, risale al 2013, e con le elezioni di domenica scorsa non c’entra nulla.

Per chi ha fretta:

  • La manifestazione si è svolta a Roma nel 2013, e non c’entra con le elezioni del 2022.
  • I manifestanti erano militanti di CasaPound;
  • Nessun «capo dell’Ue» ha detto che «se vince la destra l’Ue applicherà sanzioni all’Italia»

Analisi

Il video appare in un post del 25 settembre 2022, alle 14.51. Nella descrizione si legge:

«Da qualche parte in Italia, un gruppo di cittadini ha strappato la bandiera dell’UE dalla facciata di un’istituzione statale. Domani ci saranno le elezioni in cui è prevista la vittoria della destra. Il capo dell’Ue ha già affermato che se vince la destra, l’Ue applicherà sanzioni all’Italia. E tutto perché il leader della destra punta alla rapida revoca delle sanzioni contro la Russia e al ripristino delle relazioni, compreso il commercio»

Dalle bandiere che sventolano e dai cori che vengono intonati appare chiaro che il video è stato girato in Italia. Lo stile dell’edificio sembra quello tipico di Roma e Firenze. Ricercando le parole chiave e utilizzando alcuni fermi immagine si può risalire al filmato originale ripostato dal sito greco Ellinika Hoaxes. Da lì si apprende che l’edificio mostrato è la sede delle istituzioni Ue a Roma, com’è evidente nello screenshot qui sotto, e che i fatti risalgono al 14 dicembre 2013. Inoltre, i manifestanti vengono identificati come militanti di CasaPound, informazione confermata da questo articolo di Reuters.

ELLINIKA HOAXES / CasaPound | Frame del video nel quale si vedono le targhe affisse sull’edificio sede delle istituzioni Ue a Roma

«Il capo dell’Ue ha detto che sanzionerà l’Italia»

Appurato che il video non ha correlazioni dirette con le elezioni appena trascorse. Analizziamo la descrizione, nella quale si legge che «il capo dell’Ue ha già affermato che se vince la destra, l’Ue applicherà sanzioni all’Italia». Non è chiaro a chi ci si riferisca con la dicitura «capo dell’Ue». La figura che forse più si può assimilare all’appellativo è la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen. Come ampiamente previsto, la coalizione di centrodestra ha ottenuto la maggioranza assoluta nel Parlamento italiano. Scenario nel quale, secondo chi ha condiviso il post su Facebook, dovrebbero essere applicate sanzioni al nostro Paese. Questa dichiarazione, però, non sono mai state fatte, come è evidente ricercando su Google le parole chiave «Ue sanzioni Italia» e «von der Leyen sanzioni Italia».

La descrizione del video si riferisce probabilmente a una dichiarazione della presidente dell’esecutivo europeo di quattro giorni fa. Von der Leyen ha detto che se in Italia «le cose andranno in una situazione difficile, l’Unione ha gli strumenti per recuperare». La situazione difficile di cui parla Von der Leyen, però, non è una vittoria della destra, ma piuttosto una deriva simile a quella della Polonia e dell’Ungheria, particolarmente restie ad implementare le riforme richieste dall’Unione. Nello specifico, ad essere in ballo sono i fondi del Recovery Plan vincolati a tali riforme.

Conclusioni:

Su Facebook un video di una manifestazione di CasaPound del 2013 viene usato come pretesto per ricordare che – secondo chi lo condivide – la vittoria della destra alle elezioni farebbe scattare sanzioni europee nei confronti dell’Italia. Tuttavia, questa associazione non è mai stata fatta dai vertici dell’Unione.

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