Domani la Russia firmerà l’annessione delle regioni ucraine. L’ambasciata italiana a Mosca: «Valutate se lasciare il Paese»

I diplomatici italiani hanno raccomandato «ai connazionali presenti in Russia di valutare se la permanenza sia necessaria e, in caso contrario, di lasciare il Paese»

L’agenzia di Stato della Russia, Ria Novosti, ha dato notizia che domani – venerdì 30 settembre – Vladimir Putin parteciperà alla cerimonia di firma dei trattati di adesione dei territori di Donetsk, Lugansk, Cherson e Zaporizhzhia. «Domani, alle ore 15, nella Sala di San Giorgio del Gran Palazzo del Cremlino, si terrà una cerimonia per firmare gli accordi sull’ingresso di nuovi territori nella Federazione Russa – ha dichiarato Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino -. Durante l’evento, il presidente Putin terrà un discorso». La firma sancirà il risultato dei referendum – ritenuti una farsa dall’Occidente -, che hanno coinvolto le autoproclamatesi repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk e le regioni di Cherson e Zaporizhzhia. Stando ai risultati annunciati dalle autorità locali filorusse e pubblicati da Ria Novosti, molto contestati a livello internazionale, il 99,23% dei cittadini di Donetsk e dintorni si sono espressi a favore dell’annessione, nella zona di Lugansk i favorevoli sono stati il 98,42%, l’87,05% a Cherson e il 93,11% a Zaporizhzhia.


La risposta delle istituzioni europee

A stretto giro è arrivata la condanna dell’Unione europea verso Mosca: «Non accettiamo i referendum farsa e non accetteremo mai nessuna annessione dei territori ucraini occupati», ha affermato Dana Spinant, portavoce della Commissione europea. Pina Picierno, vicepresidente del parlamento europeo del gruppo Alleanza progressista di Socialisti e Democratici, ha dichiarato: «Se Putin pensa di scomporre l’Europa a colpi di referendum farsa ha sbagliato valutazione. Nessuna istituzione europea riconoscerà i risultati dei suoi referendum. Ieri come oggi il nostro impegno è per ristabilire l’integrità territoriale dell’Ucraina». Nel frattempo, l’ambasciata italiana a Mosca ha raccomandato «ai connazionali presenti in Russia di valutare se la permanenza sia necessaria e, in caso contrario, di lasciare il Paese». Visto il vertiginoso aumento del costo dei biglietti aerei, l’ambasciata italiana invita dunque «a munirsi il prima possibile dei biglietti disponibili presso le compagnie commerciali». Il Cremlino ha commentato poi la possibilità di ridiscutere i rapporti tra Italia e Russia all’indomani delle elezioni. Le relazioni tra i due Paesi, ha fatto sapere la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, «dipenderanno dalle azioni concrete e dai provvedimenti del prossimo esecutivo».


«L’egemonia occidentale si sta sgretolando»

Sulla guerra in Ucraina e i rapporti con l’Occidente è intervenuto anche Vladimir Putin, che oggi ha incontrato i capi dei servizi d’intelligence della Comunità degli Stati indipendenti (Csi), che riunisce 9 delle 15 ex repubbliche sovietiche. «L’egemonia unipolare» dei Paesi occidentali, ha detto il leader russo, «si sta inesorabilmente sgretolando», ma «l’Occidente rifiuta di accettarlo». Putin ha poi descritto la guerra in Ucraina come un risultato della «dissoluzione dell’Unione Sovietica» e ha attaccato l’Occidente di aver aumentato le tensioni negli ex territori Urss. I Paesi occidentali, ha attaccato il leader russo, sono sempre pronti a «mettere ogni Paese in pericolo, trasformandolo in un epicentro di crisi, provocando rivoluzioni colorate e bagni di sangue».

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