I lacrimogeni, i troppi biglietti venduti e poi la strage: cos’è successo allo stadio di Malang in Indonesia

La federazione calcistica indonesiana ha sospeso tutte le partite fino al completamento delle indagini

L’Indonesia è stata colpita da una «tragedia oltre ogni immaginazione». L’ha definita così il presidente della Federcalcio internazionale (Fifa) Gianni Infantino. Sono morte almeno 125 persone durante i diversi scontri nel campo da calcio dello stadio Kanjuruhan  della città di Malang, nella provincia indonesiana di Giava Orientale. La polizia è scesa in campo utilizzando gas e lacrimogeni per disperdere i tifosi dell’Arema Fc. Che hanno invaso il terreno in risposta alla perdita della loro squadra 3 a 2 contro il Persebaya Surabaya. La situazione ha innescato fughe precipitose dei presenti e casi di soffocamento. «Era diventata l’anarchia. Hanno iniziato ad attaccare gli ufficiali, hanno danneggiato le auto», ha raccontato alla stampa locale il capo della polizia di Giava Nico Afinta.


Lacrimogeni, la polizia poteva usarli?

La federazione calcistica indonesiana ha sospeso tutte le partite fino al completamento delle indagini. «Molti dei nostri amici hanno perso la vita a causa degli agenti che ci hanno disumanizzato», ha commentato un 22enne in lacrime all’ospedale locale. «Molte vite sono state sprecate», ha aggiunto. Il presidente indonesiano Joko Widodo ci ha tenuto a sottolinearecome le autorità debbano essere estremamente «attente alla sicurezza durante le partite». Aggiungendo che spera che questa sia «l’ultima tragedia calcistica nella nazione». La Fifa ha riferito che nessun arma da fuoco o gas di controllo della folla può essere utilizzata dalla polizia. E ha, per questo, richiesto un rapporto sull’incidente alla federazione calcistica indonesiana. Sulla stessa linea, la commissione per i diritti umani dell’Indonesia prevede di avviare un’indagine sulla sicurezza sul campo e sull’uso dei gas lacrimogeni, secondo quanto riferito dal suo commissario all’agenzia Reuters. A denunciare anche Amnesty International Indonesia. Secondo la quale ci sarebbe stato un «uso eccessivo della forza da parte dello Stato per contenere o controllare tali folle. E questo – hanno commentato – non può essere affatto giustificato»


«Lo stadio riempito oltre la sua capacità»

Il capo del ministro della sicurezza del paese, Mahfud MD, ha annunciato in un post su Instagram che lo stadio era stato riempito oltre la sua capacità: «42.000 biglietti venduti contro i 38.000 possibili». Ha poi spiegato che non ci sono state vittime di percosse o maltrattamenti tra sostenitori. E che quelle che ci sono state «sono morte a causa di spinte, schiacciamento a vicenda, e mancanza di respiro». Nel 2023 diversi stadi dell’Indonesia ospiteranno le partite del campionato mondiale di calcio Under 20, organizzato dalla Fifa. Tra questi non vi sarà quello di Malang, teatro degli scontri.

Non è la prima volta che accade

Non è la prima volta che accade un evento di questo calibro. Già nel 1989 gli scontri della folla allo stadio di Hillsborough in Gran Bretagna uccisero 97 tifosi del Liverpool durante la semifinale di FA Cup con il Nottingham Fores. Nel 2012 ci fu un’altra tragedia di 74 morti in uno stadio egiziano dopo gli scontri tra le tifoserie rivali del club locale Al-Masry e dell’Al-Ahly del Cairo. Sempre in Egitto già nel 1974 morirono 48 persone in uno stadio con 80.000 persone. Nonostante la capacità di contenimento della struttura ne prevedesse al massimo 40.000. Infine, nel 1964 morirono 320 persone e oltre mille rimasero ferite allo Stadio Nazionale di Lima nel corso di una partita tra Perù e Argentina. I tifosi che non riuscirono a sfuggire alla calca di persone furono calpestati e asfissiati.

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