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L’annuncio di Kiev: «In un villaggio del Cherson torna a sventolare la bandiera dell’Ucraina» – l video

La controffensiva ucraina continua ad avanzare nel sud. La Cia avverte: «Putin con le spalle al muro è pericoloso»

Le truppe di Kiev hanno annunciato di aver «issato la bandiera ucraina nella regione di Cherson», nello specifico nel villaggio di Davydiv Brid. Ad annunciarlo è il deputato Roman Lozynskyi, che presta servizio alle forze di difesa di Kiev, con un video sul suo profilo Facebook. «Davydiv Brid è stata violentata dall’occupazione russa. Ma diventerà una delle perle dei nostri viaggi attraverso il sud dell’Ucraina dopo la vittoria». Sempre secondo le informazioni delle forze di Kiev, la bandiera ucraina sarebbe stata innalzata ufficialmente anche sulla città di Lyman, liberata nei giorni scorsi dall’occupazione russa. A riferirlo è capo dell’amministrazione militare regionale di Donetsk, Pavel Kirilenko, su Telegram. Ma ha precisato che è «troppo presto per i residenti evacuati tornare a Lyman dove è in corso un’operazione di sminamento su larga scala».


L’importante ritirata delle forze di Mosca da alcuni territori settentrionali della regione a sud dell’Ucraina è emersa anche da una mappa militare discussa durante il briefing quotidiano del ministero della Difesa russo. Un documento da cui emerge anche come le truppe russe siano state costrette a lasciare un gran numero di località tra cui Dudchany, sulla riva ovest del fiume Dnepr, dove l’esercito ucraino è impegnato nella controffensiva.


La Cia: «Putin con le spalle al muro è pericoloso»

Intanto Bill Burns, direttore della Cia, ha rilasciato un’intervista alla Cbs in cui ha affermato che il presidente russo Vladimir Putin può diventare «abbastanza pericoloso e sconsiderato» se viene messo alle strette. «Putin deve essere preoccupato, non solo di ciò che sta accadendo sul campo di battaglia in Ucraina ma anche di ciò che sta accadendo a casa e a livello internazionale», ha poi aggiunto Burns aggiungendo che, nonostante la promessa della Cina a febbraio di «un’amicizia senza limiti», Pechino si è rifiutata di dare sostegno militare a Mosca, oltre a opporsi ai referendum per i territori delle regioni occupate in Ucraina avvenuti nei giorni scorsi.

Zelensky firma il decreto: «Impossibile negoziare con Putin»

È impossibile negoziare con Vladimir Putin. Questa è la decisione presa dal Consiglio di sicurezza e difesa nazionale ucraina lo scorso 30 settembre che oggi, 4 ottobre, è stata ratificata dal presidente Volodymyr Zelensky. A riportarlo è Ukrainska Pravda, che ricorda come prima della decisione del Consiglio, Kiev si era dichiarata pronta a negoziare con la Russia, «ma non con Putin». Nonostante gli avvertimenti indirizzati al Cremlino, le procedure per l’annessione delle province occupate di Donetsk, Lugansk, Cherson e Zaporizhzhia sono state portate avanti. Cosa che ha confermato «l’impossibilità di intrattenere negoziati con il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin». Nel decreto ratificato sono state inserite anche le prossime mosse che il governo di Kiev deve fare per poter garantire la difesa del proprio Paese, oltre all’approvazione della domanda per un ingresso accelerato nella Nato.

Mosca annuncia 200mila nuovi ingressi nell’esercito

L’impossibilità di «raggiungere la pace in Ucraina» è stata confermata anche dal portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Citato da Tass, ribadisce la necessità che vengano «soddisfatte le richieste della Russia». Per questo motivo, continua la mobilitazione parziale voluta da Putin. Il ministro della Difesa, Sergei Shoigu, ha fatto sapere che sono già più di 200 mila le persone che sono entrate nelle forze armate della Federazione. «I funzionari competenti sono stati incaricati di fornire ai mobilitati i necessari vestiti e di nominarli in posizioni militari», ha detto Shoigu citato da Ria Novosti, garantendo che questi si sottoporranno a un adeguato addestramento «in 80 campi e sei centri» dedicati.

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