Il boom della raccolta fondi ucraina per comprare droni kamikaze: quasi 10 milioni di dollari in 24 ore

Sul sito della Charity Foundation è possibile contribuire all’acquisto di mezzi militari e sistemi di difesa per l’esercito ucraino. A promuovere la fondazione è lo showman e attivista Serhii Prytula

Sono 9,6 i milioni raccolti in 24 ore attraverso una campagna di crowdfunding e che andranno a finanziare le forze armate ucraine. La raccolta fondi, organizzata dalla Charity Foundation – un’organizzazione benefica che sostiene l’esercito ucraino, fondata dall’attivista e showman, Serhii Prytula – è stata lanciata con l’obiettivo di acquistare droni kamikaze per l’esercito di Kiev. La decisione, presa dopo il massiccio bombardamento che ha colpito tutta l’Ucraina nella mattina del 10 ottobre, riguarderà – come riporta il Guardian – l’acquisto di 50 droni Ram II, ovvero velivoli senza pilota con un carico di esplosivo di 3 kg, progettati e costruiti da società ucraine, oltre a tre stazioni di controllo. Prytula, citato dal quotidiano britannico, ha definito la donazione come un modo per vendicarsi degli attacchi russi. «Le persone hanno donato per la vendetta, quindi faremo in modo che la vendetta avvenga», ha concluso. Un attivista e co-fondatore della campagna di crowdfunding, riporta il Guardian, ha affermato che nei primi sette minuti dall’appello messo online per acquistare armi, avevano già raccolto circa 25 mila dollari e che questa prima tranche proveniva da persone rifugiate nei bunker antiaereo dell’Ucraina.


Le campagne di crowdfunding per finanziare l’esercito ucraino non sono una novità. Anche la Kalush Orchestra, band ucraina vincitrice dell’Eurovision 2022, era riuscita a raccogliere 900 mila dollari per l’acquisto di tre droni Pd-2, vendendo il trofeo del contest musicale. Ma non solo. Il frontman della band aveva, inoltre, messo in palio anche il suo cappellino rosa a secchiello con cui sono stati raccolti fondi per la Serhiy Prytula Charity Fundation, la stessa organizzazione che ora ha lanciato la campagna per i droni kamikaze.  Fin dalle ore successive al bombardamento dell’esercito russo in Ucraina di lunedì 11 ottobre, i diplomatici ucraini sono tornati ad avanzare richieste riguardo alla fornitura di armi da parte dell’Occidente. In particolare, Volodymyr Zelensky, – dopo una telefonata con il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, aveva scritto in un tweet che: «I sistemi di difesa aerea sono priorità numero uno dell’Ucraina», ovvero tecnologie che permettono di lanciare missili da terra contro obiettivi aerei come elicotteri, droni o missili.


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