Terminato l’incontro Putin-Erdogan. Peskov: «Non hanno discusso delle ragioni del conflitto»

Tra gli argomenti il rafforzamento dell’accordo sul grano stipulato a luglio scorso tra Mosca e Ankara

È durato un’ora e mezza il bilaterale tra il presidente russo Vladimir Putin e il suo omologo turco Recep Tayyip Erdoğan nella capitale kazaka, dove «non è stata discussa una possibile risoluzione al conflitto» in Ucraina. Ad affermarlo è il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato da Ria Novosti. Sul tavolo delle trattative: le questioni energetiche e in particolare la possibilità di costruire un sistema di gasdotti in Turchia con lo scopo di vendere gas ad altri Paesi, inclusi quelli europei. «Se la Turchia e i nostri possibili acquirenti in altri Paesi sono interessati, potremmo considerare la possibile costruzione di un altro sistema di gasdotti e la creazione di un hub del gas in Turchia per la vendita ad altri Paesi, a Paesi terzi, in primo luogo a quelli europei, ovviamente se sono interessati», ha detto il presidente Putin, citato dalla Tass, durante il summit con il presidente turco a margine della Conferenza sulle misure di interazione e rafforzamento della fiducia in Asia (Cica). Il potenziale hub servirà così – secondo Putin – sia come base per le forniture, ma anche per determinare «i prezzi del gas». «Questi prezzi sono alle stelle ora e potremmo regolarli con sicurezza a un livello di mercato normale senza alcuna politicizzazione», ha concluso il presidente russo, citato da Interfax. Idea, che secondo il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, è piaciuta al presidente turco Erdogan.


L’esplosione sul ponte della Crimea

Poi il riferimento – durante il bilaterale – all’esplosione sul ponte della Crimea, avvenuta venerdì 8 ottobre, che per il presidente russo non ha danneggiato il Turkish Stream, ovvero il gasdotto che arriva in Turchia. «Grazie a dio, il Turkish Stream funziona con successo, anche se hanno tentato di farlo saltare in aria». Tra gli argomenti trattati nel summit ad Astana anche la questione del grano e il rafforzamento dell’accordo tra Mosca e Ankara, stipulato a luglio scorso con la mediazione dell’Onu. La Turchia è «determinata» a «rafforzare l’accordo sul grano, dobbiamo assicurare che le forniture continuino e che non siano interrotte», ha detto il presidente turco al suo omologo russo. Bisogna anche fare sì che «il grano e i fertilizzanti russi siano mandati ai Paesi meno sviluppati via Istanbul e noi siamo molto determinati» su questo. Il presidente russo Vladimir Putin è arrivato ieri notte, mercoledì 12 ottobre, nella capitale kazaka Astana, dove ha partecipato al summit della Conferenza sulle misure di interazione e rafforzamento della fiducia in Asia (Cica).


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