Ucraina, da domani legge marziale nelle 4 regioni annesse da Mosca. Putin: «Se necessario sarà estesa in tutta la Russia»

Tra le misure che potrebbero essere applicate ci sono limitazioni agli spostamenti, coprifuochi e confische di beni

Il presidente russo Vladimir Putin ha introdotto, tramite decreto, la legge marziale nelle quattro regioni ucraine che Mosca ha annesso tramite i referendum (definiti una «farsa» dalla comunità internazionale): quelle di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e di Cherson. Il Guardian riporta che la legge entrerà in vigore domani e, «se necessario», potrà essere essere estesa a tutto il resto della Federazione Russa. Tra le misure che potrebbero essere applicate ci sono limitazioni agli spostamenti, coprifuochi e confische di beni. «La legge marziale era in vigore» nelle quattro regioni ucraine «prima che entrassero a far parte della Russia», ha precisato Putin. «Ora dobbiamo legalizzare la situazione in conformità con la legislazione russa», ha aggiunto il leader del Cremlino, spiegando che l’indennità di mobilitazione sarà di almeno 195 mila rubli al mese, pari a circa 3.200 euro. «Vorrei sottolineare che questo include il periodo di formazione e addestramento del personale», ha ricordato Putin. Nel frattempo, il presidente russo ha fatto sapere di aver incaricato il governo di preparare una bozza di decreto per istituire un Consiglio speciale di coordinamento sul conflitto in Ucraina. Secondo l’agenzia di stampa Tass, l’organo sarà guidato dal primo ministro Mikhail Mishustin e servirà a «lavorare sul rafforzamento della sicurezza». Non solo. Nel suo intervento al Consiglio di sicurezza, Putin ha anche accusato Kiev di rifiutare qualsiasi proposta di dialogo. «Come è noto, il regime di Kiev si è rifiutato di riconoscere la volontà e la scelta del popolo e rifiuta qualsiasi proposta di dialogo. Piuttosto, gli attacchi continuano e i civili stanno morendo», ha dichiarato Putin, citato da Interfax.


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