Decreto anti-rave, Meloni: «Sono d’accordo con chi dice che si può migliorare. Ma la storia di chi non vuole rispettare le leggi italiane è finita!» – I video

La presidente del Consiglio: «Ci hanno detto he vogliamo vietare le manifestazioni: nulla di più lontano da me. No a critiche pretestuose»

«Sono d’accordo con chi ho sentito dire che la norma si può migliorare. Se c’è qualcuno che ha idee per migliorare la norma e pensa che si possa fare meglio noi siamo pronti ad ascoltare purché le critiche non siano pretestuose». Risponde così la premier Giorgia Meloni a chi le domanda fare l’esecutivo sul decreto che contiene la cosiddetta norma anti-rave e che, nell’ultima settimana, ha innescato numerose critiche da parte dell’opposizione, ma anche perplessità da parte di giuristi e penalisti, così come da parte dei sindacati (rassicurati oggi dal ministro dell’Interno Piantedosi) e molti altri ancora. «Ci hanno detto che vogliamo vietare le manifestazioni, nulla di più lontano da me – risponde la presidente -. Poi ci hanno detto anche che “Questi poveri ragazzi non si possono più divertire e dovranno andare all’estero”». E a tal proposito, la presidente del Consiglio ha preso in mano il proprio telefono e letto un messaggio che le è stato «inviato da del cittadino comune» che, sostanzialmente, richiede alla premier che le persone che partecipano o organizzano tave rispettino le stesse leggi che vengono applicate anche a quanti lavorano nel settore della ristorazione o nel mondo dell’intrattenimento. Dopo aver letto il messaggio, la presidente del Consiglio ha concluso precisando che l’obiettivo sostanziale della norma «è impedire che questo si faccia illegalmente: vogliamo impedire che non si rispettino le leggi dello Stato italiano. La storia di chi non vuole rispettare le leggi è finita!».


Video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

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