Papa Francesco su sbarchi e governo Meloni: «Le vite vanno salvate: ma l’Ue non lasci sola l’Italia»

Il pontefice ha poi commentato la prima premier donna italiana: «È una sfida, auguro il meglio al nuovo governo»

Anche Papa Francesco interviene sulla situazione della nave Humanity 1, attualmente ferma nel porto di Catania con 35 sopravvissuti a cui il Viminale ha negato lo sbarco, e sugli altri migranti salvati dalle Ong in attesa di accoglienza nelle acque italiane. Di ritorno dal viaggio in Bahrein, nella conferenza stampa con i giornalisti, il pontefice ha esortato il governo a fare la sua parte appellandosi nello stesso tempo ai membri Ue affinché siano d’aiuto. «Il Mediterraneo è un cimitero, forse è il cimitero più grande. La politica dei governi, fino a questo momento, è stata di salvare le vite, e credo che questo governo ha la stessa politica, non sarebbe “umano” fare diversamente», ha spiegato Bergoglio. «Ma l’Italia, questo governo, non può fare nulla senza l’accordo con l’Europa, la responsabilità è europea. Ogni governo dell’Unione europea deve mettersi d’accordo su quanti migranti può ricevere prendere in mano una politica di collaborazione e di aiuto, non può lasciare a Cipro, alla Grecia, all’Italia e alla Spagna la responsabilità di tutti i migranti che arrivano alle spiagge».


«Il problema migranti va risolto in Africa»

Papa Francesco ha poi continuato sulle soluzioni per risolvere la questione migranti: «E’ un problema che va risolto in Africa. Ma se pensiamo all’Africa con il motto “l’Africa va sfruttata” è logico che scappi da quello sfruttamento». L’appello del pontefice è stato ancora verso l’Europa: «Deve cercare di fare
dei piani di sviluppo per l’Africa
perché è una ipocrisia pensare di risolvere il problema dei migranti in Europa. No, andiamo a risolverli anche a casa sua, lo sfruttamento della gente in Africa è terribile».


L’appello al nuovo governo e la risposta di Meloni

Bergoglio si è poi riferito al governo Meloni: «Il nuovo governo incomincia adesso e gli auguro il meglio perché possa portare l’Italia avanti, anche con gli altri che sono contrari al partito vincitore». L’invito del Papa è stato alla collaborazione tra parti politiche: «Che collaborino con la criticità, ma che sia un governo di collaborazione, non un governo dove ti fanno cadere se non ti piace una cosa o un’altra. Per favore chiamo alla responsabilità: è giusto che l’Italia abbia avuto finora venti governi? Finiamola con questi scherzi», ha concluso. Il discorso con i giornalisti poi è continuato con un riferimento diretto alla neo premier Giorgia Meloni: «E’ una sfida, eh? E’ una sfida», ha detto a chi chiedeva un commento sul fatto che per la prima volta nella storia l’Italia sia guidata per la prima volta da una donna. La nuova presidente del Consiglio dal canto suo non ha tardato a rispondere alle esortazioni del Papa sulla delicata questione migranti: «Ascoltiamo sempre con grande attenzione le parole del Santo Padre che sono un perenne monito alla saggezza e alla carità. E lo vogliamo ringraziare sentitamente per il suo incoraggiamento e soprattutto per il suo invito alla concordia nazionale e internazionale», ha detto. Nella nota ufficiale la premier ha poi continuato: «Le grandi sfide che abbiamo davanti non si possono vincere se non unendo gli sforzi di tutti gli uomini e le donne di buona volontà».

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