Bufera su Malan (FdI): «No a nozze gay. Omosessualità? È abominio anche nella Bibbia» – Il video

Dopo l’esplosione delle polemiche contro per le dichiarazioni a Un giorno da pecora su Radio1, il senatore di FdI ha provato a difendersi dicendo di essere stato frainteso

Il capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato Lucio Malan torna sulla sua dichiarazione fatta ai microfoni di Un giorno da pecora su Rai Radio 1, dove aveva confessato di esser uscito dal partito forzista di Silvio Berlusconi per approdare in quello di Giorgia Meloni, a causa della posizione del governo Draghi sul Ddl Zan, da lui stesso osteggiato durante il percorso parlamentare. «Leggendo le dichiarazioni di vari esponenti dell’opposizione su una mia frase detta nel corso della trasmissione Un giorno da pecora, mi rendo conto di quanti sono coloro che, anche istruiti, hanno difficoltà a capire un testo scritto», ha replicato il senatore riferendosi alla Bibbia, da cui – a detta di Malan – parte la sua posizione sull’omosessualità. Il capigruppo di FdI precisa di «non aver detto – durante la trasmissione radiofonica – che l’omosessualità è un abominio. Ma al conduttore della trasmissione che mi chiedeva come mai fossi contrario al Ddl Zan, visto che la chiesa valdese di cui sono membro è favorevole, ho risposto che la chiesa valdese è fondata sulla Bibbia, che è molto severa sull’omosessualità. E su specifica richiesta del conduttore ho citato, come esempio Levitico 18:22». E poi l’accusa alle forze politiche di sinistra: «Ricordo anche a tutti costoro, sempre pronti a parlare di laicità dello Stato, forse senza sapere di cosa parlano, che riconoscere giudizi morali di una religione, non significa volerli applicare per legge o non rispettare coloro che li infrangono. Il Cristianesimo insegna proprio il contrario. Mi sono sempre battuto per la libertà religiosa, e per la libertà sessuale delle persone. Libertà che vanno garantite in Italia e promosse nel mondo. Spesso la sinistra se ne è dimenticata», ha concluso, citato da ANSA.


Le reazioni della politica

Tante sono state le reazioni da parte della politica alle dichiarazione di Lucio Malan sull’omosessualità. Una su tutte: quella del senatore del Pd, Alessandro Zan, che su Twitter chiede se la posizione del capogruppo di FdI al Senato è «anche la posizione di Giorgia Meloni e del primo partito di governo?». Mentre per la responsabile nazionale Pd Diritti, Monica Cirinnà: «Le parole del capogruppo di Fratelli d’Italia, Malan sono lame affilate nelle vite di ragazze e ragazzi Lgbt+ vittime di discriminazioni. Usare la Bibbia per colpirle è il vero abominio. Parole fuori dalla storia e dalla civiltà. Ci aspettiamo che Giorgia Meloni le condanni subito».


Dello stesso tono anche l’affermazione del leader di Azione Carlo Calenda che sempre sul social network risponde che non è in grado di «qualificare queste esternazioni. Personalmente le considero indegne e sintomo di una profonda ignoranza. Se le nostre regole derivassero dal Vecchio Testamento non saremmo molto diversi dai talebani. Per fortuna abbiamo avuto il Vangelo e lo Stato laico», conclude. Sulla stesso tono anche l’intervento di Mara Carfagna e Mariastella Gelmini. La presidente di Azione ringrazia il senatore Malan «per aver spiegato perfettamente perché sono in Azione e non più con voi. Nel 2022 chi definisce l’omosessualità un abominio è fuori dal tempo e dalla storia», mentre per la Gelmini «al senatore Lucio Malan devono essere sfuggite le affermazioni di Papa Francesco – che certamente meglio di lui rappresenta la Chiesa Cattolica – in tema di omosessualità. Come quando, ad esempio, ha affermato che gli omosessuali sono figli di Dio e hanno diritto a una famiglia».

Dall’Europa invece arriva l’indignazione della vicepresidente del Parlamento Europeo Pina Picerno, membro del Pd. Per l’europarlamentare «L’unica cosa abominevole è la gente che la pensa come Malan».

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