Lo scontro tra Matteo Renzi, il governo ed Elisabetta Belloni sul segreto di Stato nel caso Report-Autogrill

Il senatore di Italia Viva sostiene che la numero uno dei servizi segreti italiani abbia apposto il segreto di stato sulla vicenda Autogrill. Le repliche

Scoppia lo scontro tra Matteo Renzi, il governo Meloni e la numero uno dei servizi segreti italiani Elisabetta Belloni. Tutto per colpa della storia dell’incontro in Autogrill tra il leader di Italia Viva e lo 007 Marco Mancini di fine 2020. Di quell’abboccamento diede conto nel maggio 2021 la trasmissione di Raitre Report. Renzi all’epoca denunciò la trasmissione e la testimone. Successivamente emerse che Mancini aveva incontrato anche il ministro Di Maio. Mentre lo 007 lasciò i servizi segreti. Ora lo scontro si riapre. Nella seconda edizione del suo libro “Il Mostro“, Renzi accusa Belloni di aver opposto senza ragione il Segreto di Stato sulla vicenda: «E lo ha fatto qualche mese dopo che io mi ero opposto alla sua candidatura alla presidenza della Repubblica», aggiunge l’ex premier.


I servizi e i segreti

Nell’ambito delle indagini difensive di Mancini i legali dello 007 avevano infatti ascoltato Belloni. «E la direttrice – scrive Renzi – ha deciso di opporre il segreto di Stato fino al 2037. Vengo a conoscenza in modo casuale il 25 giugno scorso. Rimango senza parole. Alla luce di questa decisione enorme la verità sulle vicende connesse all’autogrill sarà pubblicata solo nel 2037». la Repubblica spiega oggi che la versione di Renzi non è del tutto corretta. Perché Belloni ha sollevato il Segreto di Stato quando l’avvocato di Mancini ha cominciato a chiederle dettagli sul funzionamento dei servizi segreti. Argomenti a cui Belloni non poteva rispondere.


Per questo ieri il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano ha difeso Belloni: «L’Autorità delegata sui servizi di informazione e sicurezza conferma piena fiducia al direttore del DIS, Ambasciatrice Elisabetta Belloni, a fronte delle dichiarazioni rese ieri dal senatore Matteo Renzi. L’Autorità ricorda, inoltre, che l’opposizione al segreto di Stato è stata confermata dal presidente del Consiglio nel giugno 2022 e che essa è avvenuta nel corso di indagini dell’autorità giudiziaria, in relazione alla sola esigenza di tutelare la funzionalità dei Servizi, e per scongiurare il rischio di violarne la necessaria riservatezza. Il segreto di Stato è stato peraltro a suo tempo comunicato all’ambito istituzionale proprio, costituito dal Copasir, nei termini di legge».

La risposta di Italia Viva

Subito dopo l’uscita di Mantovano il partito di Renzi ha pubblicato una nota sostenendo che le parole del sottosegretario confermavano quanto affermato dal senatore di Firenze: «Quanto alle scelte della dottoressa Belloni, il senatore Renzi conferma per filo e per segno il giudizio già espresso nella prima edizione de “Il Mostro” a proposito della sua mancata elezione al Quirinale».

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