Milano, confermato lo sciopero dei lavoratori de La Scala contro i tagli del Comune e della regione Lombardia

I dipendenti del Piermarini si fermeranno il 26 novembre e denunciano «una drastica e improvvisa diminuzione dei contributi territoriali pubblici»

È scontro tra i lavoratori del Teatro alla Scala e Comune di Milano e regione Lombardia. È stato infatti confermato lo sciopero per sabato 26 novembre, in concomitanza con le prove d’insieme dell’opera russa di Modest Musorgskij, Boris Godunov, che inaugurerà la Stagione d’Opera 2022-2023 il prossimo 7 dicembre, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e della presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. L’assemblea generale dei lavoratori di via Filodrammatici si è espressa a favore dello sciopero con 10 voti contrari e 19 astenuti, dando mandato ai sindacati di proclamare un altro sciopero nel mese di dicembre – ma non durante la serata d’inaugurazione del 7 dicembre. Nel comunicato congiunto con cui Cgil, Cisl, Uil e Fials hanno annunciato la conferma dello sciopero del 26 novembre, si legge: «Non solo il Comune di Milano rivedrà il contributo alla Scala, che nel 2021 – si legge nel bilancio del teatro – è stato di 5 milioni 339 mila euro, ma anche Regione Lombardia che lo scorso anno ha versato 3,308 milioni di euro e che, per l’anno in corso, ha annunciato un taglio importante. Una drastica e improvvisa diminuzione dei contributi territoriali pubblici».


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