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Qatar 2022, la protesta in campo dei tedeschi contro la Fifa: il gesto prima di Germania-Giappone

23 Novembre 2022 - 14:45 Redazione
I giocatori tedeschi hanno provato ad aggirare così il divieto della Fifa di indossare la fascia arcobaleno «One Love»

Mano davanti alla bocca durante la foto di gruppo. È la protesta silenziosa scelta dai giocatori della Germania, che oggi sono scesi in campo contro il Giappone nella loro prima partita dei Mondiali in Qatar. La scorsa settimana, il capitano della nazionale tedesca Manuel Neuer aveva annunciato – assieme ad altri capitani delle nazionali europee – la volontà di scendere in campo con la fascia arcobaleno «One Love» al braccio. Una protesta pacifica e silenziosa per mostrare solidarietà con la comunità Lgbt+ del Qatar, dove l’omosessualità è un reato ed è considerata alla pari di una «malattia mentale». A poche ore dalla cerimonia di inizio dei Mondiali, la Fifa aveva deciso di vietare la fascia arcobaleno, scatenando le proteste di diverse federazioni calcistiche occidentali. La Germania, però, sembra aver trovato il modo di portare avanti comunque la propria protesta, aggirando il divieto della Fifa. Al posto di indossare la fascia «One Love», i giocatori tedeschi hanno deciso di posare con una mano davanti alla bocca nella tradizionale foto di gruppo prima della partita. Un possibile messaggio diretto alla Fifa, accusata di aver “zittito” le proteste dei giocatori europei. Questa mattina era intervenuto sul dibattito anche un portavoce del governo tedesco di Olaf Scholz, che ha definito «deplorevole» la scelta della Fifa di mettere al bando la fascia arcobaleno. Poco dopo l’inizio della partita è intervenuta la stessa Federcalcio tedesca a chiarire le motivazioni. «Volevamo usare la nostra fascia da capitano per difendere i valori che abbiamo nella nazionale tedesca: diversità e rispetto reciproco. Insieme ad altre nazioni, volevamo che la nostra voce fosse ascoltata», ha scritto la Dfb su Twitter. «Non si trattava di fare una dichiarazione politica: i diritti umani non sono negoziabili. Questo dovrebbe essere dato per scontato, ma non è ancora così. Ecco perché questo messaggio è così importante per noi», hanno aggiunto.

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