Renzi a raffica: «Meloni cadrà nel 2024: alle Europee noi primi al 22%. Pd dopo Letta? Chiunque farà meglio»

L’ex premier punta tutto sulle prossime Europee, quando spera che i sondaggi in crescita per il Terzo polo lo portino a vette altissime. A quel punto, secondo lui, potrebbe arrivare il momento per far cadere il governo di centrodestra

La scommessa di Matteo Renzi è tutta concertata per le prossime elezioni Europee del 2024, quando il leader di Italia Viva è sicuro che la crescita registrata dal Terzo polo nei sondaggi è destinata a raggiungere vette altissime. «Fossi venuto qui un anno fa avreste detto che prendevo il 2% – ha detto in un’intervista a La Stampa – con Calenda oggi siamo in doppia cifra e tra un anno saremo al 22%. Alle Europee saremo il primo partito, scommettiamo?». Il risultato che rivendica finora è almeno la tenuta dello stesso Terzo polo e del suo rapporto con Carlo Calenda, che resiste nonostante le previsioni di rottura avessero sui giornali spesso quotazioni bassissime: «Tutti scommettevate che io e Calenda litigassimo dopo un minuto e mezzo: invece vi abbiamo fregato. Siamo andati d’accordo in campagna elettorale, andiamo d’accordo». Almeno finché Renzi contrerà a divertirsi dice, commentando che poi nella «coppia politica» lui è quello «moderato».


Il governo cadrà nel 2024

Nel mirino Renzi ha due obiettivi principali: il governo Meloni, su cui ricorda «io sono quello che i governi li fa cadere». E poi il Pd, sul cui segretario uscente Enrico Letta non risparmia bordate. Sul futuro del governo in carica, Renzi già prevede che «arriverà pure il momento, io credo nel 2024 alle Europee, in cui questo governo rischierà seriamente di andare a casa». A chi lo accusa di inciuci, Renzi poi risponde: «L’ultimo che lo ha detto è stato Conte e deve ancora riprendersi per la botta che ha preso»


I pronostici sul Pd

La vena delle previsioni però si esaurisce quando viene chiesto a Renzi di pronosticare il prossimo segretario del Pd. Di una cosa però è certo: «Dico solo che non sarà possibile fare peggio di Letta. Io glielo avevo detto: pur di fare una bella coalizione mi faccio da parte. Invece pur di perdere ha fatto di tutto e lo ha fatto perché animato da un rancore personale». La sua è tutta tattica, aggiunge poi, per non bruciare il governatore dell’Emilia-Romagna candidato alla segreteria dem: «Non penserete di fregarmi con una dichiarazione sul Pd? Bonaccini? Gli voglio bene ma se dico mezza parola su di lui lo massacrano solo per quello. Chi c’è degli altri? Schlein, Nardella, Provenzano Orlando, chiunque ci sia gli faccio in bocca al lupo».

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