Casamicciola, nel 2018 il condono voluto da Conte e Salvini sulle case spazzate via dalla frana

Nel 2018 il primo governo Conte inserì una sanatoria nel decreto Genova, dopo il disastro del ponte Morandi

Seimila richieste, quasi mille case, per la maggior parte spazzate via dall’onda di fango e detriti che ha ingoiato Casamicciola. Tante sono state le pratiche che hanno goduto della sanatoria voluta da Giuseppe Conte e Matteo Salvini all’epoca del governo giallo-verde nella sola area di Casamicciola e Lacco Ameno. Il condono post sisma su Ischia fu inserito nel decreto Genova, in seguito al disastro del Ponte Morandi. Come denunciava ieri Angelo Bonelli, quel condono ha consentito la regolarizzazione di pratiche che erano pendenti da quasi 40 anni, anche per le abitazioni costruite abusivamente in aree ad alto rischio idrogeologico. Furono 28mila le richieste inviate dai cittadini dell’isola. «Questi edifici, che per le norme vigenti sono abusivi, non solo venivano sanati ma hanno avuto il completo rimborso dallo stato per la ricostruzione», ha spiegato l’esponente di Europa Verde, «solo per Ischia si è voluto un condono per edifici abusivi costruiti in aree a rischio idrogeologico e sismico, con la beffa che sono i soldi pubblici a pagare la ricostruzione». Nei comuni di Casamicciola Terme e Lacco Ameno, che contano circa 13mila abitanti, le richieste di condono furono oltre seimila, una ogni due abitanti. E in queste ore torna a circolare un video del 2018 in cui Matteo Renzi denuncia i rischi dell’approvazione di un condono del genere: «Mi auguro dal profondo del cuore che non sia, nei prossimi mesi, il vostro primo rimpianto».


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