Francia, la misteriosa morte dell’oligarca russo Zelenov caduto dalle scale di casa: era contrario all’invasione in Ucraina

La morte dell’uomo d’affari russo si aggiunge alla lunga lista di improvvise sparizioni e morti di diversi magnati russi dall’inizio dell’invasione in Ucraina

Dmitry Zelenov, oligarca russo di 50 anni e cofondatore del gruppo immobiliare russo Don-Stroy, è morto misteriosamente lo scorso 9 dicembre, cadendo accidentalmente dalle scale, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti francesi, e sbattendo la testa contro una ringhiera, dopo una cena con alcuni amici ad Antibes, in Francia. Gli operatori medico sanitari sono subito intervenuti e hanno portato l’oligarca in ospedale. E dopo una notte trascorsa in gravi condizioni in terapia intensiva, la mattina dopo le forze dell’ordine locali hanno riferito ad amici e parenti dell’uomo d’affari che era morto. A riportare la notizia è l’agenzia di stampa russa Baza, che ricorda come Zelenov era già stato operato al cuore per problemi cardiaci. L’oligarca si sarebbe più volte schierato contro la guerra di Mosca contro l’Ucraina. Zelenov era comproprietario della società di costruzioni Don-Stroy, una delle principali società edilizie e immobiliari di Mosca. La società fu la prima costruire complessi residenziali d’élite nella capitale russa. La morte di Dmitry Zelenov si aggiunge al lungo elenco di morti e sparizioni sospette di oligarchi russi dopo l’inizio della guerra contro l’Ucraina.


Gli altri oligarchi russi morti in circostanze sospette

Tra questi, ricorda il Mattino, risale allo scorso 25 febbraio la morte di Alexander Tyulakov, 61 anni, alto funzionario finanziario di Gazprom. È stato trovato impiccato nel garage della sua casa di San Pietroburgo il giorno dopo l’invasione russa dell’Ucraina. Il 24 marzo, il media russo Kommersant ha riportato la morte dell’oligarca 41enne Vasily Melnikov, è morto con sua moglie e i suoi due figli nel loro appartamento di lusso a Nizhny Novgorov a seguito di un’assalto nella loro abitazione. Il 18 aprile, un ex vicepresidente di Gazprombank, Vladislav Avaev, è stato trovato morto nella sua casa di Mosca. Sul corpo erano presenti colpi di arma da fuoco. Nell’appartamento giacevano anche i corpi senza vita della moglie e della figlia. Stessa sorte, il 19 aprile, per l’ex vicepresidente della società del gas Novatek, Sergey Protosenya. Il suo corpo senza vita è stato ritrovato in una villa spagnola. L’uomo viveva a Bordeaux ed era in vacanza a Lloret de Mar. Il suo cadavere giaceva anche accanto ai corpi della moglie e della figlia. Lo scorso 8 maggio è morto all’età di 43 anni anche Alexander Subbotin, ex dirigente della compagnia petrolifera russa Lukoil. Secondo quanto riferito, il miliardario russo sarebbe morto per avvelenamento per aver ingerito del veleno di rospo.


Lo scorso 4 luglio, l’amministratore delegato e fondatore di Astra-Shipping, una società che lavorava su contratti artici per Gazprom, Yuri Voronov, 61 anni, è stato trovato morto nella piscina della sua villa di San Pietroburgo. Aveva una ferita da arma da fuoco alla testa. A settembre è morto anche il presidente della compagnia petrolifera e del gas privata russa Lukoil, Ravil Maganov. Sarebbe caduto da una finestra di un ospedale di Mosca, secondo l’agenzia russa TASS, che ha parlato di «suicidio». Lukoil è stata una delle pochissime compagnie russe a chiedere di fermare l’offensiva russa in Ucraina. Alla lista si aggiungono anche Pavel Pchelnikov, 52 anni, ex manager delle ferrovie russe trovato morto nel suo appartamento di Mosca. Stessa sorte per Dmitry Goloshchapov, figlio dell’oligarca Konstantin Goloshchapov, morto quattro giorni dopo che suo padre era fuggito in Bielorussia. Il presidente russo Putin era solito frequentare la Spa di Goloshchapov a San Pietroburgo. Anche l’oligarca Yevgeny Palant, 47 anni, e sua moglie Olga Palant, 50 anni, sono stati trovati pugnalati a morte nella loro casa di famiglia nella regione di Mosca.

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