Migranti, assegnato porto di Ravenna a nave Ocean Viking con 113 persone a bordo

Tra i messi in salvo dalle acque del Mediterraneo anche 30 minori non accompagnati e 3 neonati. Il governo Meloni al lavoro per un «codice di condotta» per le Ong

È Ravenna il porto sicuro assegnato alla Ocean Viking, la nave di SOS Méditerranée, che la notte scorsa ha soccorso 113 migranti al largo della Libia. A riferirlo è la stessa Ong che con un post su Twitter ha fatto sapere che le autorità italiane «hanno assegnato un porto molto lontano, invitando la nave prima a dirigersi a La Spezia». Ma «poche ore dopo hanno riassegnato un porto ancora più distante: Ravenna, a 900 miglia nautiche di distanza» ovvero, spiega l’organizzazione, a circa «4 giorni di navigazione». Tra i naufraghi presenti sull’imbarcazione 23 donne, circa 30 minori non accompagnati e 3 neonati, il più piccolo dei quali ha solo tre settimane. La Ong si è detta «sollevata per i naufraghi a bordo, ma siamo preoccupati – continua – per altre potenziali imbarcazioni in difficoltà nel Mediterraneo centrale, perché in questo momento siamo l’unica nave operativa in mare. Mentre ci dirigiamo verso nord, temiamo che altre vite siano in pericolo», si legge nel tweet. Nel frattempo, altri 110 migranti sono giunti a Lampedusa dopo che il barcone di 12 metri sul quale viaggiavano è stato soccorso dalla Pv7 Gan della Guardia di finanza di Cagliari. Si tratta del quarto sbarco della giornata, con un totale di 236 persone sbarcate nell’isola siciliana. I naufraghi hanno riferito di essere originari di Egitto, Siria, Bangladesh, Etiopia e Marocco e d’essere partiti alle ore 21 di ieri, 26 dicembre, in Libia.


Il «codice di condotta» per le Ong

Il salvataggio dei migranti al largo della Libia da parte della Ocean Viking – la nave protagonista del braccio di ferro tra Italia e Francia lo scorso 10 novembre – arriva nel mezzo dei lavori del governo Meloni che potrebbero portare a uno o più decreti sicurezza. Già domani, infatti, potrebbe essere esaminato il «nuovo codice» per le Ong, probabilmente dopo la fiducia sul Dl Rave. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, aveva già annunciato – durante i festeggiamenti per il decennale di FdI – un «codice di condotta» per le Organizzazioni non governative che operano in mare «con sanzioni più efficaci rispetto a quelle vigenti, che sono state depotenziate dal legislatore al punto che basta la visita di un medico a bordo per annullare l’azione del Governo». L’ipotesi su cui lavora il Viminale riguarderebbe l’obbligo per le Ong di compiere un unico salvataggio, a seguito del quale si dovrà informare tempestivamente la Guardia Costiera e richiedere lo sbarco in un porto sicuro. Per rendere effettiva questa disposizione sarebbero anche vietati i trasbordi tra un’imbarcazione e l’altra. Nel testo – come riporta Ansa che cita fonti governative – si troverebbero anche norme che semplificano e velocizzano le richieste d’asilo: ai migranti a bordo, infatti, potrebbe essere chiesto se intendano presentare domanda di protezione internazionale, affinché sia il Paese di bandiera della nave a farsene carico. Diverse fonti di governo spiegano, però, che le tempistiche e il perimetro del testo di legge non sono ancora definiti.


Foto copertina: TWITTER/SOS MEDITERRANEE ITA | Migranti salvati al largo della Libia

Leggi anche: