Dai vaccini all’invasione russa in Ucraina, passando per le elezioni. I fact-check più letti del 2022

Le presunte anomalie nel sangue dei vaccinati

Le analisi più lette del progetto Open Fact-checking, riguardo alle fake news sui vaccini contro il nuovo Coronavirus, sono un affresco efficace sulla disinformazione diffusa negli ambienti No vax. Da una parte abbiamo tutta una serie di ricerche condotte con scarso rigore scientifico su presunte anomalie nel sangue dei vaccinati, seguendo il filone narrativo sulle presunte tracce di grafene nelle dosi inoculate. Vi è poi tutta una serie di affermazioni allarmiste – basate sulla limitata comprensione della statistica e dei documenti scientifici più rigorosi -, che hanno trovato spesso spazio nelle sedi istituzionali nostrane ed europee.

Partiamo dalle presunte anomalie nel sangue dei vaccinati. Tutto è cominciato nel maggio scorso, quando Silvana De Mari promuove nei suoi canali Social le immagini tratte da una conferenza tenutasi nel Centro polivalente Crosà Neira di Savigliano, dove una relatrice presentava i risultati di una “ricerca” – non pubblicata -, condotta dal dottor Franco Giovannini. Si tratta di immagini riguardanti presunti campioni raccolti dal sangue di diversi soggetti vaccinati, che presenterebbero anomalie, quali coaguli e la presenza di grafene. L’evento in cui sono stati presentati tali risultati venne trasmesso da Byoblu.

Esaminato al microscopio in campo oscuro – spiegava De Mari -, il sangue presenta i globuli rossi tondi e distanziati. In persone inoculate possono essere deformi e ammassati, ostruiscono i piccoli vasi, trasportano male l’ossigeno.

Giovannini in una successiva intervista, parla del suo «studio» sul International Journal of Vaccine Theory, Practice, and Research (IJVTPR). Parliamo di una rivista nota negli ambienti No vax, che trova nel suo Editorial Board personaggi come Antonietta Gatti e Stefano Montanari. I due coniugi hanno ispirato per anni i gruppi No Vax (maggiori approfondimenti quiqui e qui) sostenendo anche la teoria dei feti abortiti nei vaccini (ne abbiamo trattato qui). Come da noi riscontrato fin da subito dal modo in cui viene raccontato il contesto delle analisi – e per stessa ammissione di Giovannini -, la ricerca è stata condotta  senza un cieco, né sembra esserci stato un controllo vero e proprio con pazienti non vaccinati, in modo da accertare che quanto riportato nelle immagini non sia frutto di alterazioni.

In questo momento sto anche facendo una comparazione fra vaccinati e non vaccinati – ha affermato Giovannini -, per soddisfare i miei detrattori che mi stanno dicendo di ogni per avere uno studio in doppio cieco, che sia secondo la vera scienza, come dicono loro. Per me la scienza è empirismo. Nel momento in cui perde questa caratteristica diventa non più scienza ma dogmatismo.

Vi sono poi limitazioni nello stesso strumento utilizzato, ovvero il microscopio in campo oscuro, come avevamo riscontrato nella nostra precedente analisi:

Il microscopio in campo oscuro viene usato anche nell’ambito della Live blood cell analysis e non sono poche le ragioni che hanno ispirato lo scetticismo degli esperti, come spiega in tempi non sospetti il dottor Stephen Barrett, in un articolo su Quackwatch.

Il dottor Hayley Anderson spiega su MicroscopeMaster, che questo genere di analisi sono spesso sostenute da medici che hanno fatto «affermazioni dubbie sulla salute e manipolano i risultati dei test per mostrare la necessità e la successiva prova che gli integratori nutrizionali ed enzimatici stanno funzionando. Studi informali […] mostrano che i risultati dei test spesso non possono essere replicati». Il laboratorio menzionato dalla relatrice utilizza lo stesso tipo di microscopia di cui si sono avvalsi gli autori neozelandesi del precedente “studio”, come illustrato dai colleghi di Lead Stories.