Papa Francesco: «In tutto il mondo sale il grido no alla guerra, no al riarmo»

Nel suo intervento all’Angelus, il pontefice ha ribadito che le risorse devono andare in salute, alimentazione, educazione e lavoro

«Nel mondo intero e in tutti i popoli sale il grido “no alla guerra“, “no al riarmo“. Le risorse vadano allo sviluppo: salute, alimentazione, educazione, lavoro». Sono le parole di Papa Francesco all’Angelus in occasione della Giornata Mondiale della Pace celebrata oggi, 1 dicembre. Il pontefice ci ha tenuto a ribadire nuovamente l’esigenza di contrastare la guerra in Ucraina e in altre regioni dove «semina morte e distruzione». Poi un invito alla coesione: «L’ esperienza della pandemia ci insegna che nessuno può salvarsi da solo. Siamo chiamati a far fronte alle sfide del nostro mondo con responsabilità e compassione». Ha poi sottolineato che tutto ciò è possibile «solo se ci prendiamo cura gli uni degli altri e se, tutti insieme, ci prendiamo cura della nostra casa comune». Per Papa Francesco occorre quindi «abbandonare i linguaggi, i gesti e le scelte ispirati all’egoismo e imparare il linguaggio dell’amore: prendersi cura». L’invito non è solo orientato all’altro, ma anche al sé. Il pontefice ha infatti evidenziato che l’impegno deve essere anche quello di prendersi cura del proprio tempo e della propria vita. E anche dell’ambiente in cui viviamo. Ci ha tenuto poi a ricordare l’ormai defunto Papa emerito Benedetto XVI, tra gli applausi dei presenti in ascolto. Infine, i ringraziamenti al Presidente della Repubblica: «Viva gratitudine esprimo a Sergio Mattarella, invocando prosperità per il popolo italiano. E anche gli stessi desideri per la presidente del governo».


Leggi anche: