Il ministro Valditara: «Vi spiego come cambierà l’alternanza scuola-lavoro»

L’annuncio del responsabile dell’istruzione: prima di tutto la sicurezza

Ieri il ministro della Pubblica Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha annunciato su Twitter che l’alternanza scuola-lavoro cambierà. L’annuncio di Valditara è arrivato dopo la notizia del mancato risarcimento da parte dell’Inail ai genitori di Giuliano De Seta. Il 18enne di Ceggia è morto il 16 settembre scorso dopo essere finito sotto una lastra d’acciaio del peso di una tonnellata e mezzo. Oggi il ministro spiega in un’intervista al Corriere della Sera come cambierà l’alternanza-scuola lavoro. «D’intesa con la ministra del Lavoro Calderone abbiamo deciso di rivedere la normativa nella direzione di un rafforzamento delle tutele sanitarie, assistenziali, assicurative. Dobbiamo dare ai nostri giovani maggiori garanzie rispetto a quanto si è fatto finora. Creando le condizioni perché l’alternanza possa svolgersi in sicurezza. Il problema è assicurare il corretto funzionamento del sistema esistente», spiega il responsabile di viale Trastevere.


La sicurezza sul lavoro

Secondo Valditara il ragazzo deve essere prima di tutto formato riguardo la sicurezza sul lavoro. Soltanto dopo potrà andare in azienda. «Un ruolo cruciale è l’adeguata formazione del tutor scolastico. C’è necessità di un continuo accompagnamento dello studente da parte dei due tutor, di un dialogo costante fra di loro, di una stretta supervisione sia ai fini della sicurezza che dell’efficacia educativa, professionale, umana e culturale dell’esperienza», spiega. Ma l’abolizione non è in programma. Perché «uno studio americano di Heckman-Kautz del 2016 mostra che l’alternanza scuola-lavoro è una delle poche prassi educative nella scuola secondaria superiore per la quale si ha evidenza empirica importante di effetti positivi sulla acquisizione da parte del giovane delle competenze non disciplinari. Capacità di risolvere problemi, imprenditorialità, empatia, capacità di adattamento, pensiero creativo, gestione del tempo: le cosiddette soft skills. Fondamentali anche per i liceali».


L’accusa di sfruttamento

Infine, Valditara risponde ai sindacati che parlano di sfruttamento: «In realtà è lo studente che beneficia di quest’esperienza, fondamentale per il suo futuro. E con le linee guida sull’orientamento che ho licenziato prima di Natale abbiamo avviato una rivoluzione nella direzione della personalizzazione dei percorsi formativi, della valorizzazione concreta dei talenti individuali, del riconoscimento del merito di ciascuno, della concreta configurazione della figura del tutor dei gruppi classe».

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