Indagato un oncologo che curava Messina Denaro: fece il test del Dna al boss prima della chemio

Nell’inchiesta sulla rete di possibili fiancheggiatori del boss mafioso durante la sua latitanza, finisce tra gli indagati un oncologo trapanese

Un altro medico che curava Matteo Messina Denaro è indagato nell’inchiesta della procura di Palermo sulla rete di fiancheggiatori del boss mafioso, dopo il caso del medico di base Alfonso Tumbarello. L’ultimo a finire nel registro degli indagati è l’oncologo trapanese Filippo Zerilli, che secondo gli inquirenti avrebbe eseguito l’esame del Dna necessario perché Messina Denaro potesse iniziare la chemioterapia dopo la scoperta del tumore al colon. Al medico il boss si era presentato con i documenti di Andrea Bonafede, il geometra che avrebbe fatto da prestanome per il boss, acquistando anche l’appartamento di Castelvetrano in cui Messina Denaro avrebbe vissuto negli ultimi mesi. Lo studio di Zarilli è stato perquisito, con gli inquirenti impegnati a chiarire se il medico fosse o meno a conoscenza della vera identità del boss mafioso. Perquisito anche il reparto di Oncologia dell’ospedale Sant’Antonio Abate di Trapani, dove Zerilli è primario. I militari del comando provinciale trapanese sono alla ricerca proprio del primo esame istologico effettuato su Messina Denaro. Il medico al momento dell’arrivo dei militari ieri 17 gennaio, non sarebbe stato presente perché a casa malato.


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