Zelensky sprona l’Occidente dopo i raid russi: «Ci servono armi, è l’unica lingua che Mosca capisce» – Il video

Il presidente ucraino torna a ringraziare i 12 Paesi che hanno acconsentito all’invio di carri armati a Kiev: l’ultimo è il Canada

Alla fine della giornata che ha visto il suo Paese nuovamente sotto l’attacco dei missili di Mosca, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky torna nel suo video quotidiano ad accusare il regime russo di “terrorismo”, e sprona tanto i suoi concittadini quanto gli occidentali a rispondere colpo su colpo: «L’unico linguaggio che il Cremlino capisce – rilancia Zelensky – è quello delle armi». «Oggi abbiamo assistito ad un altro attacco missilistico massiccio dai terroristi – ricorda il presidente ucraino -: un attacco che conferma in pieno tutto ciò di cui abbiamo discusso con i nostri partner: l’aggressione russa può e deve essere fermata solo con armi adeguate. Lo Stato terrorista non capirà nient’altro se non questo». L’elenco delle armi di cui Kiev ha bisogno, come emerge chiaramente dalla lista che enumera Zelensky, non si ferma ai carri armati che diversi Paesi Nato – a partire da Usa e Germania – si apprestano a trasferire in Ucraina. Servono, secondo Zelensky, «armi sul terreno, armi in grado di proteggere i nostri cieli, nuove sanzioni contro la Russia, ossia armi politiche ed economiche. E poi ancora armi legali – dobbiamo lavorare ancor più alacremente all’istituzione di un tribunale per i crimini compiuti dalla Russia nell’aggressione dell’Ucraina, Solo le armi neutralizzano i terroristi» Zelensky ringrazia poi esplicitamente i 12 Paesi che sono entrati a far parte della tank coalition, compreso l’ultimo alleato ad aver acconsentito al trasferimento di carri armati: il Canada. «Sono grato a chiunque nel mondo sta davvero combattendo il terrore insieme a noi».


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