Al Bano dice sì a Zelensky a Sanremo: «Ho cantato per Putin ma adesso non mi piace più»

Il cantante pugliese: in Russia non tornerò finché non finisce la guerra

Il cantante Al Bano dice sì a Volodymir Zelensky a Sanremo. E aggiunge che ora non è più un ammiratore di Vladimir Putin. In un’intervista al Corriere della Sera Al Bano spiega che la presenza del leader ucraino alla kermesse «può portare un messaggio di pace tra le due parti. In momenti come questi il Festival può fare da tramite per dire al mondo “mettete dei fiori nei vostri cannoni”». Il cantante ricorda che nel 1994 Pippo Baudo fece salire sul palco una delegazione di metalmeccanici che protestavano contro la chiusura dell’Italsider. «Erano miei ex colleghi: io ho lavorato alla Innocenti», dice. Mentre lui ha ospitato in casa alcuni profughi ucraini: «Sono stati qui quasi un anno. Poi un ragazzo è stato adottato da una famiglia americana. Una mamma e suo figlio sono voluti ritornare a Sumy, la città da cui erano arrivati. E un altro ragazzo è rimasto qui in Puglia ma per ordine del giudice ha dovuto frequentare una casa famiglia. La stanza per lui è sempre aperta».


La lista nera dell’Ucraina

Il cantante ricorda anche di essere finito nella lista nera dell’Ucraina: «Io sono sempre stato accolto benissimo in Russia. Non ero l’unico a pensare bene di Putin, per come l’ho conosciuto non potevo che parlarne bene. Quando mi hanno bannato, mi sono rivolto all’ambasciata ucraina, ho spiegato le mie ragioni. Le hanno accettate e hanno cancellato quell’azione contro di me: non la meritavo». Mentre Putin «pensava di conquistare l’Ucraina in tre giorni. E invece questo scempio quotidiano si sta ancora prolungando. Ho visto video in cui i russi fanno cose orrende agli ucraini e video in cui gli ucraini fanno cose terribili ai russi. È inaccettabile che l’essere umano si abbassi a questi livelli animaleschi. La guerra al giorno d’oggi è sinonimo di morte garantita da una parte e dall’altra; in buona sostanza non la vince nessuno. Basta vedere le macerie lasciate dalla Seconda guerra mondiale». Al Bano, invece, finché non finisce la guerra in Russia non tornerà più.


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