Caso Cospito, Nordio: «No alla revoca del 41 bis». Il governo rafforza la sicurezza in Italia e attorno ad ambasciate e consolati

Nel Cdm serale l’esecutivo ribadisce la volontà di «di non scendere a patti con chi usa violenza e minaccia come strumento di lotta politica»

Il caso del detenuto anarchico Alfredo Cospito è arrivato questa sera sul tavolo del Consiglio dei ministri. Al governo spettava rispondere a diversi sviluppi paralleli degli ultimi giorni: quello relativo alla salute del detenuto, le cui condizioni sono considerate preoccupanti dopo oltre 100 giorni di sciopero della fame; quello strettamente giudiziario, con la Consulta chiamata a decidere sulla pena dell’ergastolo ostativo e sul regime di 41 bis previsti per il reato ascritto di “strage politica”; quello infine dell’ordine pubblico, con i molteplici atti intimidatori della rete anarchica dentro e fuori dai confini nazionali. Se sul piano della tutela della salute di Cospito un passo avanti era già arrivato nel corso della giornata, con il trasferimento dell’uomo nel carcere di Opera («la tutela della salute di ogni detenuto costituisce un’assoluta priorità», ha fatto sapere il ministero della Giustizia), sul regime del 41 bis il governo non sembra altrettanto flessibile. Per lo meno per quanto attiene alle competenze di Carlo Nordio. Il ministro della Giustizia – si legge nel resoconto del Cdm diffuso da Palazzo Chigi – «ha ricordato le ragioni che hanno determinato l’autorità giudiziaria a proporre e confermare il regime detentivo di cui all’articolo 41 bis attualmente in essere a carico di Alfredo Cospito e, nel pieno rispetto dell’autonomia di valutazione della stessa autorità giudiziaria, ha rilevato che la Corte di cassazione è chiamata a rendere una decisione in merito nel prossimo mese di marzo». Per la parte di propria competenza, dunque, Nordio «ritiene di non revocare il regime di cui all’articolo 41 bis», considerando soddisfatto il dovere dell’Amministrazione penitenziaria di tutela della sua salute con il suo trasferimento al carcere di Opera, che, si ricorda, «è munito degli adeguati presidi sanitari».


Presìdi rafforzati

Nel Cdm serale il governo ha ribadito nel suo insieme «la volontà di non scendere a patti con chi usa violenza e minaccia come strumento di lotta politica», con riferimento ai diversi attacchi riconducibili al mondo dell’attivismo anarchico compiuti a Roma e Torino, ma anche a Berlino e Barcellona, e nelle settimane precedenti ad Atene e La Paz, sempre contro obiettivi della diplomazia italiana. Per far fronte a questi ultimi, in particolare, il ministro degli Esteri Antonio Tajani, ha comunicato che è stato predisposto il rafforzamento del sistema difensivo della rete diplomatica italiana all’estero, «reso necessario dalle ostilità manifestate nei confronti di sedi di ambasciate e consolati, in varie località, da Atene a La Paz, da Barcellona a Madrid, fino a quelle più recenti di Berlino, oltre che nei confronti di beni appartenenti a personale diplomatico». E anche all’interno del territorio nazionale, ha fatto sapere invece il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, le autorità hanno provveduto a un «innalzamento dell’attenzione» a fronte degli «accresciuti rischi per la sicurezza» tenuto conto degli ultimi «plurimi episodi di atti vandalici o incendiari e manifestazioni di piazza, anche violente». Questi atti, si apprende da fonti di governo, saranno anche oggetto mercoledì di una riunione del Comitato di Analisi Strategia Antiterrorismo.


Dove si trova e come sta Cospito

Oggi, 30 gennaio, il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria – su espressa indicazione dei medici dell’Asl di Sassari – ha disposto il trasferimento di Cospito nella Casa circondariale di Opera (Milano) dove l’anarchico è arrivato alle 17.45 di oggi. «Il trasferimento – aggiunge il ministero della Giustizia – è stato disposto a fronte di un quadro clinico in evoluzione, affinché il detenuto – che resta sottoposto al regime detentivo speciale di cui all’articolo 41bis – sia ospitato in una struttura detentiva più idonea a garantire tutti gli eventuali interventi sanitari necessari». Per via delle sue condizioni fisiche, dovute allo sciopero della fame che sta portando avanti da 103 giorni e che «continuerà sicuramente», l’anarchico trasferito dal carcere di Sassari sarà portato nel servizio di assistenza integrata, ovvero nell’ex centro clinico. Ieri, domenica 29 gennaio, il medico di fiducia di Cospito, Angelica Milia, aveva sostenuto che il detenuto era a «rischio fibrillazione», in considerazione del suo calo ponderale, e ne aveva sollecitato il trasferimento. 

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