Salvatore Baiardo, la “profezia” su Messina Denaro e l’incontro con Paolo Berlusconi a Milano

I pm di Firenze indagano sulle dichiarazioni dell’uomo dei Graviano. E puntano un incontro del 2011. E uno che risale agli anni Novanta

Salvatore Baiardo è l’uomo della presunta “profezia” su Matteo Messina Denaro. In un’intervista rilasciata nel novembre scorso ha detto che l’Ultimo dei Corleonesi era malato. E che poteva fare una trattativa per “farsi prendere”. Anche l’ex magistrato Scarpinato ha promosso la stessa tesi a proposto dell’arresto di ‘U Siccu. Mentre l’ex uomo di fiducia dei fratelli Graviano ha detto che Diabolik non ne ha per molto. La sua tesi è stata contestata dal procuratore di Palermo Maurizio De Lucia, che ha parlato di «terrapiattisti dell’antimafia». La stessa opinione di Maria Falcone, sorella del giudice ucciso dalla mafia. E lo stesso boss ha parlato di “stupidate“. Eppure, racconta oggi il Fatto Quotidiano, alcuni pubblici ministeri hanno ascoltato Baiardo. Non certo sulla latitanza di Messina Denaro. Ma su un incontro con Paolo Berlusconi che risale al 2011. E su altre circostanze meno note.


L’indagine sui mandanti occulti delle stragi del 1993

A indagare è la procura di Firenze. Il tema sono le stragi del 1993. Ovvero quelle verificatesi in seguito all’arresto di Totò Riina. Ovvero il fallito attentato a Maurizio Costanzo, gli attentati a Firenze, Roma e Milano e la strage fallita dell’Olimpico. Si tratta proprio delle stragi che vedono protagonista tra gli ideatori Matteo Messina Denaro. E qui entra in scena Baiardo. L’ex gelataio di Omegna è stato un fiancheggiatore di Filippo e Giuseppe Graviano. Quando si è presentato davanti a Luca Tescaroli e Luca Turco, Baiardo ha parlato di una telefonata a Palazzo Chigi che risale al 2011. Un tentativo di contattare Silvio Berlusconi su cui i pm hanno trovato riscontro: il 3 febbraio sul telefonino di Baiardo c’è in effetti una telefonata al centralino di Palazzo Chigi. Ma si tratta di una circostanza che non prova nulla. Visto che è possibile per chiunque effettuarla.


L’incontro con Paolo Berlusconi

Ma c’è di più. Perché Baiardo ha anche raccontato di un incontro con Paolo Berlusconi. Che risale al 2011 e sarebbe stato svolto nella sede de Il Giornale, quindi in via Negri a Milano. L’incontro era stato smentito da Niccolò Ghedini. Ma è stato riscontrato grazie alle testimonianze dei due agenti di scorta del fratello di Silvio. Convocato a Firenze, Paolo Berlusconi si è avvalso della facoltà di non rispondere. Perché parente, appunto, dell’indagato Silvio Berlusconi (iscritto nel registro insieme a Marcello dell’Utri). Mentre l’ex agente Giancane ha spiegato le circostanze dell’incontro: «Un giorno in occasione di una pausa pranzo del dottor Paolo Berlusconi mentre lui si trovava insieme ad altre persone all’interno di un ristorante, un uomo con un cappello strano e una donna un po’ appariscente con i capelli biondi, si avvicinarono a noi che eravamo all’esterno del ristorante».

Il racconto dell’agente di scorta

Giancane prosegue così: «L’uomo, avuta da noi conferma che eravamo a tutela di Paolo Berlusconi. Chiese di incontrarlo dicendo che voleva riferire circostanza importanti relative al fratello Silvio Berlusconi». Poi avviene l’incontro nella sede de Il Giornale: «Dopo il colloquio tra la persona e il dottore Berlusconi vidi lo stesso turbato; egli mi disse, per quanto mi ricordo, una frase del tipo: ‘Mimmo tu sei testimone, questa persona è venuta a dire cose che riguardano mio fratello per screditarlo’». Cosa ha raccontato Baiardo a Paolo Berlusconi per screditare il fratello Silvio? I pm lo hanno chiesto all’ex gelataio condannato per calunnia. La risposta è stata che Baiardo aveva assistito a un incontro tra i Graviano e i Berlusconi all’hotel Quark di Milano negli Anni Novanta. Forse lo stesso incontro in seguito al quale il collaboratore di giustizia Spatuzza disse che i Graviano gli avevano confidato di aver ottenuto «quello che volevano».

La versione dei Graviano

Ovvero un “aggiustamento” tra Stato e Mafia dopo l’epoca delle stragi. Ma il racconto dei Graviano fa a pugni con la realtà dei fatti. Quattro giorni dopo il fallito attentato dell’Olimpico Madre Natura viene arrestato a Milano insieme al fratello Filippo. Nel dicembre 2009, ricorda ancora Marco Lillo, Giuseppe Graviano non ha risposto alle domande dei pm di Palermo nel processo Dell’Utri. Mentre il fratello Filippo Graviano aveva negato di conoscerlo. Nel 2016 in carcere mentre era intercettato dalla Dia e poi nel 2020, in aula al processo Ndrangheta Stragista, Madre Natura invece ha parlato dei suoi rapporti (presunti) con Silvio Berlusconi. Nella stessa circostanza ha negato di conoscere Dell’Utri. È evidente che i due fratelli al 41 bis vogliono utilizzare la storia degli anni Novanta per i propri scopi. Ovvero per cercare di lasciare il carcere duro. Che ci riescano e chi li stia aiutando è tutto un altro conto.

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