Superbonus e caso-Montaruli, Berlusconi ora tende a Meloni il ramoscello d’ulivo: «Pieno sostegno al governo»

Il leader di Forza Italia parla di «percorso giustificato e inevitabile per evitare danni al bilancio dello Stato» sullo stop alla cessione dei crediti. E loda la sottosegretaria dimessasi ieri: «Grande coscienza delle istituzioni»

Elmetto da cantiere in testa e Silvio Berlusconi torna sui social in versione “alleato responsabile” per parlare di Superbonus e caso-Montarli, regalando due assist inattesi alla premier Giorgia Meloni, dopo giorni di tensioni tutt’altro che sotterranee. Capitolo primo. Lo stop alla cessione crediti deciso per decreto giorni fa dal governo ha provocato non poche polemiche tra le categorie, riprese e rilanciate a gran voce da Forza Italia, che aveva chiesto di non porre la fiducia onde rimettere mano al provvedimento in Parlamento. Ma ora, alla vigilia del tavolo del governo con le categorie a palazzo Chigi, il capo di Forza Italia sterza e detta una linea ben più vicina a quella della premier, ribadita anche oggi nella sua rubrica social. «In merito alla questione del Superbonus, che sta creando agitazione tra le categorie e reazioni anche da parte dei nostri gruppi parlamentari, voglio ricordare che si tratta di una misura adottata dal governo Conte II: il governo degli indistinti bonus a pioggia, soggetti a continue modifiche ed interpretazioni che hanno provocato un clima di costante incertezza per le imprese interessate», ha scritto Berlusconi nella didascalia di accompagnamento alla foto sorridente con il casco protettivo postata su Instagram. Ecco la linea, dunque. «Il mio punto di vista al riguardo, da uomo di Stato e di economia, è che sia giustificato e forse inevitabile il percorso del Governo per evitare danni al bilancio dello Stato, che potrebbero addirittura portarci ad una situazione di default». Un’uscita che pare studiata per gettare acqua sul fuoco al termine di una settimana incandescente nei rapporti tra Forza Italia e Fratelli d’Italia, soprattutto a seguito delle dichiarazioni dello stesso Berlusconi sulla “inopportunità” dell’incontro della premier con il presidente ucraino Zelensky (che Meloni si appresta a incontrare nei prossimi giorni a Kiev). «Naturalmente – chiosa Berlusconi – il Parlamento sovrano discuterà il decreto, e, nei tempi richiesti, ove lo ritenesse opportuno, potrà apportare utili modifiche».


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Ma c’è spazio anche per un secondo ramoscello d’ulivo. Tra le questioni che più hanno tenuto vivi i veleni tra le due parti politiche, c’è stato infatti anche il caso-Montaruli, la sottosegretaria di FdI dimessasi ieri dopo la condanna in terzo grado per peculato per il caso Rimborsopoli in Piemonte e in particolare le dichiarazioni di Giorgio Mulé (FI) che le aveva fin troppo esplicitamente caldeggiate. Anche su questo braciere Berlusconi ha tentato di gettare acqua: «Desidero esprimere vicinanza ad Augusta Montaruli per il gesto responsabile e meritorio compiuto ieri», ha scritto su Twitter. «Non avendo alcun obbligo di dimettersi, ha dimostrato una grande e non scontata coscienza delle Istituzioni, tutelandole da futili provocazioni alimentate da più parti». E ancora: «Sono certo che quanto accaduto non fermerà l’impegno politico ed istituzionale di Augusta, da sempre connotato da competenza, serietà e determinazione».

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