No! La NASA non ha modificato una foto irlandese spacciandola per scattata su Marte

Come un fotomontaggio satirico è diventato la prova del “grande inganno” della Nasa

Alcuni utenti su Facebook stanno rilanciando una vecchia bufala basata sull’accostamento fotografico tra una collina in Irlanda e una formazione montuosa immortalata su Marte (per esempio qui, qui, qui e qui). Si insinua quindi che sul Pianeta rosso non sia mai giunta alcuna sonda automatica, perché le riprese sarebbero state svolte in un set terrestre. Tale illusione è tanto più forte quanto la scarsa risoluzione delle immagini postate.

Per chi ha fretta:

  • No, una collina irlandese non è stata usata come set per inscenare le missioni delle sonde robotiche su Marte.
  • L’accostamento fotografico è tratto da un video palesemente satirico risalente a diversi anni fa.

Analisi

Buona parte delle condivisioni recano la medesima didascalia:

Strane probabilità che “Marte” corrisponda esattamente al paesaggio dell’Irlanda.

Questo accostamento proviene da un contesto di diversi altri accostamenti fotografici che circolavano almeno dall’estate 2022, come testimonia una analisi dei colleghi di Lead Stories dell’epoca. Non è stato difficile reperire le foto originali. La prima immagine relativa al contesto paesaggistico irlandese riguarda una collina carsica (calcareo) situata nel Burren irlandese.

La seconda immagine è realmente relativa a un fotomontaggio. Ma la didascalia subito sotto non deve trarci in inganno: «NASA Training Course – Mars Photography 101». Non si tratta infatti di una immagine reperibile nel sito della Nasa. L’opera è stata realizzata da Ralf Nowotny, come documenta lui stesso nel suo canale YouTube in un video caricato ben quattro anni fa (Sic!):

Conclusioni

L’immagine in oggetto è un fotomontaggio palesemente satirico, dove l’autore gioca coi filtri di colore per realizzare un paesaggio marziano, che con un «tocco finale» rappresentato dall’aggiunta di una didascalia in sfondo nero tipica delle foto-gallery della Nasa, diventa la “prova” che “loro non ce lo dicono”.

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