La prima fuga dal Pd dopo la vittoria di Schlein, l’ex ministro Fioroni se ne va: «Per noi non c’è più spazio»

«Bonaccini fa perfino le iniziative con Fioroni» aveva detto Schlein durante la campagna delle primarie dem. Una frase che l’ex ministro dell’Istruzione si è legato al dito

Tra i primi ad annunciare l’uscita dal Pd dopo la vittoria di Elly Schlein alle primarie c’è l’ex ministro Beppe Fioroni, che per la corsa alla segreteria dem aveva appoggiato Stefano Bonaccini. I venti di scissione per ora restano tesi soprattutto nei retroscena dei quotidiani. La decisione di Fioroni per il momento non lo vedrebbe andare verso una meta precisa, come spiega all’Adnkronos: «Io sono sempre stato uno con le valigie in mano e stavolta prendo atto che è arrivato il momento». Storico dirigente viterbese della Margherita, tra i fondatori del Pd, è stato ministro dell’Istruzione tra il 2006 e il 2008 con il governo Prodi II. Una lunga carriera politica da cattolico nel centrosinistra, in cui ormai pare non ritrovarsi più visto che secondo lui con Schlein «nasce un nuovo soggetto che non è più il Pd che avevamo fondato e prendo atto della marginalizzazione dell’esperienza popolare e cattolico democratica». Secondo Fioroni, la segreteria Schlein rappresenta «la fine di un ciclo politico. Lei ha detto “Bonaccini fa perfino le iniziative con Fioroni…”, che spazio può esserci per noi?». Che cosa farà Fioroni al momento non è chiaro, di certo non ha intenzione di ritirarsi: «Non possiamo arrenderci. Anzi, quanto accaduto deve essere visto come una chiamata all’azione per noi cattolici democratici. Insieme ad altri amici abbiamo dato vita a un network in cui ricostituiamo l’area popolare che era stata divisa e di cui in questo Paese riteniamo ci sia bisogno. Dobbiamo lavorare per costruire un nuovo progetto politico, che sia in grado di rappresentare le ragioni e le passioni di un elettorato senza più voce». Un’occhio quindi al centro, magari al Terzo polo? «Neo, per il momento pensiamo a noi».


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