La talpa tra le forze dell’ordine che ha aiutato Messina Denaro, così il boss spiegava alla sorella come evitare le microspie

Il boss mafioso usava termini tecnici e dava consigli su come evitare le trappole degli inquirenti. Indicazioni dettagliate che fanno sospettare a una fuga di notizie tra le fila delle forze dell’ordine

Tra i fiancheggiatori di Matteo Messine Denaro ci sarebbe anche una talpa tra le forze dell’ordine. È la convinzione che mette nero su bianco il gip di Palermo, Alfredo Montaldo, nell’ordinanza di arresto della sorella del boss, Rosalia, alla luce dei diversi pizzini trovati nella casa di Castelvetrano della donna. I termini usati dal latitante, la consapevolezza della presenza di microspie e telecamere nascoste per la scelta dei luoghi in cui incontrare la sorella, fanno pensare che il capomafia sapesse puntualmente come e dove fossero state piazzate le trappole per lui: «L’evidente tecnicismo lessicale utilizzato – scrive il gip – fa senza dubbio ipotizzare il potenziale coinvolgimento di appartenenti alle forze dell’ordine o di specialisti forniti di uno specifico know how nel settore, unici in possesso di tali preziose informazioni». I dettagli emergono innanzitutto in una lettera del 8 novembre 2021 ritrovata nel covo del boss a Campobello di Mazara. Una copia di quella lettera in uscita indirizzata a “Fragolone”, il nome in codice della sorella Rosalia. Quel testo non solo fa identificare una parte del linguaggio cifrato, ma riporta anche informazioni di cui Rosalia in tempi imprecisati è venuta a conoscenza, come riporta il Fatto quotidiano.


La donna «era venuta in possesso sul funzionamento delle telecamere installate dalla polizia giudiziaria per finalità investigative (classicamente oggetto delle costanti e ripetute attenzioni che notoriamente gli associati mafiosi pongono in essere per porre rimedio a dette attività d’indagine)». In via Aperto Mario a Castelvetrano, i carabinieri del Ros trovano un appunto scritto a mano di Rosalia, un breve manuale di una decina di righe scritte in stampatello con inchiostro blu su come scoprire eventuali telecamere: «Può da subito evidenziarsi che l’evidente tecnicismo lessicale utilizzato (ad esempio quando fa riferimento alle ‘cassette di rilancio segnale‘ che vengono impiegate per occultare la trasmissione dei segnali audio e video), fa senza dubbio ipotizzare il potenziale coinvolgimento di appartenenti alle forze dell’ordine o di specialisti forniti di uno specifico know how nel settore, unici in possesso di tali preziose informazioni».


In quel vademecum si legge: «Quando si tratta di telecamere, ci deve essere nella cassetta necessariamente un buco, il buco è nella direzione dove vogliono guardare. Senza buco non può mai essere telecamera ci sono tante cassette senza buco, che loro montano nei pressi delle case dove montano microspie e telecamere. Queste cassette si chiamano “cassette di rilancio segnale”, cioè, le telecamere e le microspie che loro montano nelle case non hanno la forza di mandare il segnale sin dove sono loro. Allora ci vogliono queste cassette di rilancio che captano il segnale dalle vicine microspie e telecamere e lo rilanciano fin dove sono loro, queste cassette di rilancio fanno arrivare il segnale a centinaia di km. Cioè senza queste cassette di rilancio loro non riceverebbero nessun segnale sia dalle microspie sia dalle telecamere. Se sono cassette di rilancio segnale perchè montarli proprio ora e non prima dato che le microspie da te ci sono da sempre? Questo non lo so, posso pensare che da poco hanno montato da te cose più sofisticate ed hanno bisogno di queste cassette di rilancio proprio vicine la casa, perché in generale mettono a circa 100 metri da dove montano le loro cose. Se invece sono telecamere devono avere per forza un buco, senza buco non possono essere telecamere. Il buco è rotondo oppure rettangolare, ultimamente montano queste con il buco rettangolare, pensano che hanno più visuale».

Il boss quindi continuava con i consigli per la sorella: «Prima ti devi accertare se sono telecamere o cassette di rilancio, e questo lo puoi capire se c’è il buco o meno. Se non ti convinci chiami un elettricista e gli dici chiaramente che ti hanno montato queste cose e che da quando le hanno montate a casa tua hai problemi di luce, cioè che tutto funziona ad intermittenza, stacca sempre tutto e blabla. Quindi gli dice che vuoi sapere cosa sono e che le vuoi tolte, se ha problemi fa che usi carta intestata dove attesti che sei tu che le hai volute tolte perché hai problemi di luce a casa, e che e che firmi il foglio, così’ non avrà problemi se le smonta che metti due mazzate alle cassette, cioè che le rompi e le metti per terra sotto la tettoia, così se le vedono rotte se le vengono a prendere. Tu a casa tua puoi fare tutto è un tuo diritto, se invece te la puoi sbrigare tu senza l’elettricista è meglio, ma non prendere la corrente ti prego, usa sempre pinze con manici isolanti e i fili toccarli sempre ad uno ad uno, mai toccarli due assieme, e stacca sempre il contatore, e quando fai cio’ portati qualche familiare. Quindi se siano telecamere o siano cassette di rilancio distruggi tutto già da ora, tu sei a casa tua e puoi fare tutto, non avere paura. Poi però mi devi dire se sono telecamere o cassette senza buco. Al quando la cassetta funge da telecamera ed ha il buco rettangolare, questo buco rettangolare è coperto da un vetro, forse evitare che uccelli che ci entrano a fare il nido, e così’ mettono il vetro a protezione».

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