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Festa del papà, gli auguri provocatori di Pillon e Rampelli: «In tempi di femminismo feroce e figli comprati su internet, loro sono i veri eroi»

19 Marzo 2023 - 18:15 Redazione
«Auguri a tutti i padri consapevoli di non poterlo essere senza una mamma», ha scritto a grandi lettere il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli su Facebook

Oltre a ricordi, foto e dediche, la festa del papà di oggi 19 marzo è stata per alcuni l’occasione per ribadire prese di posizione ideologiche attorno all’idea di famiglia e di genitorialità. In prima linea Simone Pillon che augurando «buona festa di san Giuseppe, patrono dei papà», ha fatto riferimento a tempi attuali di «femminismo feroce e padri esclusi», di «genitore 1 e 2», e ancora «di gente che pretende di comprare i figli su internet e di usare donne come fossero incubatrici». In un contesto come quello descritto, Pillon dichiara di voler porgere i suoi auguri «agli eroici papà veri». A fare da eco anche il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia, fresco protagonista di discusse affermazioni in tv: «Auguri a tutti i papà consapevoli di non poterlo essere senza una mamma», scrive in maiuscolo su Facebook. «Affermazione tutt’altro che banale di questi tempi perché c’è chi ha scambiato le persone per oggetti o animali o specie arboree e i bambini per puffi, a proposito di peluche», continua nel lungo post. E ancora: «Auguri a tutti i papà consapevoli di non poterlo essere senza una mamma, a coloro che, impossibilitati ad avere figli perché amano un altro uomo tengono per sé il loro desiderio e non compiono scelte egoistiche a danno delle donne di cui acquistano l’ovocita e affittano l’utero per nove mesi e dei bambini, destinati a crescere in una vita tormentata, semplicemente perché desidererebbero avere una mamma, come natura prevede». Poi la conclusione: «Un uomo che sa stare al suo posto, che insegna la gioia spensierata e l‘amara rinuncia, che sbarra la strada alle scorciatoie quando contrastano con il bene comune, che difende sempre i bambini e il loro diritto a un’infanzia serena e naturale, è già padre. Perché da padre si comporta».

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