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No! Queste immagini non dimostrano che a Mariupol si sia presentato un sosia di Putin

20 Marzo 2023 - 17:51 David Puente
Per sostenere la presenza di un sosia vengono proposti dei confronti con immagini datate e informazioni false

Nel corso dell’invasione in larga scala da parte della Russia in Ucraina, sia Vladimir Putin che Volodymyr Zelensky sono stati accusati di nascondersi in un bunker e di inscenare le loro presenze pubbliche attraverso tecniche cinematografiche o con l’ausilio di sosia. La recente visita a Mariupol ha dato il via a una serie di “analisi” per insinuare o sostenere con certezza che il leader del Cremlino non abbia mai messo piede nel territorio ucraino occupato, mettendo a confronto alcuni fotogrammi che lo ritraggono in diverse occasioni.

Per chi ha fretta

  • Vengono mostrate delle immagini a confronto al fine di sostenere che a Mariupol si sia presentato un sosia di Putin.
  • Le immagini utilizzate riportano date e luoghi dove sarebbero state riprese, ma risultano scorrette.
  • Particolari differenze vengono evidenziate dal fatto che alcune immagini sono vecchie di anni. Vladimir Putin, di fatto, è invecchiato.
  • Una delle immagini è stata scelta appositamente mentre compie una smorfia. Alcuni dei segni presenti nella stessa immagine sono evidenti in un altro video istituzionale del Cremlino del 2022.
  • Le persone presenti insieme a Putin a Mariupol non sono degli attori, ma abitanti filorussi identificati dagli ucraini della stessa Mariupol.

Analisi

Tra le immagini condivise online, a sostegno della teoria, troviamo quella pubblicata dal canale Telegram russo “Vatneo Boloto” («Ватное болото», che si presenta come «il canale dell’opposizione più letto su Telegram») con tre fotogrammi a confronto di Vladimir Putin in tre occasioni: a Mosca il 21 febbraio 2023, a Sebastopoli (Crimea) il 18 marzo ed infine a Mariupol il 19 marzo.

In realtà, il canale Telegram prende spunto dall’immagine pubblicata da Anton Gerashchenko, consigliere del ministero degli Interni ucraino. [Aggiornamento 21 marzo 2023: l’immagine e la teoria è stata condivisa anche via Facebook qui, qui e qui].

La seconda di queste immagini viene riproposta in un altro confronto con una quarta:

La prima immagine

La scorrettezza del confronto parte dalla prima immagine, dove si sostiene che sia stata scattata a Mosca il 21 febbraio 2023. Troviamo la stessa immagine pubblicata sul sito della BBC in un articolo del 26 febbraio 2020, oltre tre anni prima della visita a Mariupol.

La ricerca su TinEye riporta lo stesso risultato, confermando che per il confronto è stata usata un’immagine datata.

La seconda immagine

L’immagine parte già con un errore, in quanto lo screenshot centrale non proviene da una ripresa a Sebastopoli del 18 marzo, ma a Mariupol. Non solo: l’immagine è stata capovolta orizzontalmente per agevolare il “confronto”. Il fermo immagine riguarda la visita del leader russo negli appartamenti appena costruiti a Mariupol, come possiamo notare dal video di Izvestija (IZ.ru) pubblicato il 19 marzo 2023.

Lo screenshot riprende un momento in cui Vladimir Putin compie una smorfia, evidenziando dei tratti che normalmente non vengono evidenziati durante i video istituzionali. Ecco altri fotogrammi, il primo precedente a quello usato nel confronto seguito da due successivi mentre esce dall’appartamento.

A proposito di smorfie, possiamo osservare quelle mostrate dal Presidente russo durante l’incontro privato al Cremlino con il ministro della Difesa Sergei Shoigu dello scorso aprile 2022. In quell’occasione Vladimir Putin mostrava un evidente doppio mento come quello indicato nel confronto come “prova” che qualcosa non quadri.

Volendo fare un confronto tra un fotogramma del video del 2022 (dal canale Youtube di AFP) e quello del 2023 (da Izvestija), l’orecchio destro risulta compatibile.

La terza immagine

Risulta inutile il confronto con la terza immagine, in quanto risulta essere uno screenshot prelevato dal video della visita a Mariupol, presente nello stessa clip diffusa da Izvestija (IZ.ru).

La quarta immagine

La seconda immagine viene confrontata con una quarta, ma anche questa non risulta affatto recente. La troviamo pubblicata, ad esempio, in un articolo del 5 febbraio 2020:

Lo scatto risale proprio al 5 febbraio 2020, come riportato su Alamy, e riguarda l’incontro tra Vladimir Putin e il nuovo ambasciatore americano in Russia John Sullivan.

La teoria degli attori

Non è la prima volta che Putin incontra persone a distanza ravvicinata. Ricordiamo il caso dell’incontro con alcune donne degli equipaggi di volo delle linee aeree russe, dove a causa di un video a bassa risoluzione era stata diffusa una teoria del complotto sulla sua presenza inserita digitalmente. Un’altra teoria circolata era quella della presunta “attrice” che lo segue nei vari incontri pubblici, anche questa smentita dai fatti. Lo stesso vale per le persone presenti all’incontro a Mariupol, di cui si conoscono le identità come ricostruito dai media ucraini attraverso le informazioni fornite dagli appartenenti di un gruppo descritto come “movimento di resistenza Mariupol”.

Secondo quanto riportato dai media ucraini, le persone individuate sarebbero noti filorussi locali vengono accusate di aver collaborato con gli occupanti, ottenendo il permesso di saccheggiare e ricevendo per primi un’abitazione nel nuovo complesso. Risulta che un account Instagram sia stato preso di mira dagli ucraini in quanto pare appartenere a uno dei presenti: “Дмитрий Лотков”, tradotto “Dmitry Lotkov”, indicato nella foto in alto a destra dopo la donna.

Conclusioni

Il confronto tra le immagini utilizzato per sostenere che Putin abbia inviato un sosia a Mariupol non risulta corretto. Le stesse sono state selezionate appositamente per forzare la narrazione, indicando luoghi e date sbagliate. La storia degli attori viene smentita dagli stessi ucraini, in quanto le persone presenti nel video di Mariupol sono stati identificati come cittadini filorussi di Mariupol che hanno collaborato con gli occupanti.

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