Proiettili con uranio impoverito: cosa sono le nuove armi che il Regno Unito invierà a Kiev. L’ira del Cremlino: «Così si rischia lo scontro nucleare»

L’annuncio di Londra e la risposta di Mosca

Il Regno Unito ha intenzione di fornire proiettili ad alto potenziale con uranio impoverito all’Ucraina. È quanto ha rivelato la viceministra della Difesa britannica Annabel Goldie nel corso di un’audizione alla Camera dei Lord. Annuncio di ieri, 20 marzo, passato del tutto in sordina sino ad oggi, quando i media ucraini hanno ripreso la notizia. «Assieme a uno squadrone di carri armati pesanti da combattimento Challenger 2 manderemo anche le relative munizioni: inclusi proiettili perforanti che contengono uranio impoverito». Sono queste le parole usate dalla baronessa Goldie. «Tali proiettili – ha poi rimarcato di fronte alle prime preoccupazioni sollevate dall’ultranovantenne Lord Hylton – sono altamente efficaci per neutralizzare tank e blindati moderni russi». Le armi perforanti contenenti uranio impoverito sono già in dotazione in diversi Paesi, ma il tema continua a generare timore e a mettere in allerta gli Stati soprattutto per la legalità del loro utilizzo avvenuto in altri scenari di guerra passati. Come nel caso dell’ex Jugoslavia o in Iraq da parte degli Stati Uniti e delle forze alleate. E infatti, dopo l’annuncio, della Gran Bretagna è arrivata nell’immediato una dura reazione di Mosca.


La reazione di Mosca: «Finirà male, lo scontro nucleare è vicino»

«Non c’è dubbio che finirà male» per Londra, ha tuonato il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov. «Di queste forniture – ha aggiunto in un’intervista alla tv di Stato Rossiya-1 – non ne ho sentito parlare, ma non sarei sorpreso da nulla, perché hanno completamente perso il senso dell’orientamento riguardo alle loro azioni e al modo in cui minano la stabilità strategica in tutto il mondo». A confermare una possibile reazione di Mosca è anche lo stesso presidente Vladimir Putin: «La Russia sarà costretta a reagire alle forniture occidentali di munizioni all’uranio». E avverte: «Stanno cercando di combattere questo conflitto fino all’ultimo ucraino. Non solo nella teoria, ma anche nella pratica: l’Occidente sta cominciando a usare armi con elementi nucleari». Sul rischio imminente di un conflitto nucleare – qualora dovessero consegnare le forniture in questione – fa da eco anche il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu che definisce lo scontro nucleare «a pochi passi».


Cosa sono le armi a uranio impoverito

Non è nuova la battaglia del Regno Unito al diritto di possedere e fare ricorso alle armi perforanti a uranio impoverito. Attualmente, la Gran Bretagna ne ha almeno due tipologie nei propri arsenali, secondo quanto riferisce l’International Coalition to Ban Uranium Weapons (Icbuw), organizzazione non governativa che si batte per il loro divieto. I proiettili al centro del dibattito sono i Charm 1 e Charm 3 e possono essere utilizzati come munizioni per i cannoni da 120 millimetri che vengono montati su alcuni carri armati. I primi sono stati sviluppati a inizio anni ’90, mentre i secondi dal 1999. E – al momento – entrambe le tipologie sono a disposizione dei tank pesanti da combattimento di standard Nato. L’Icbuw ha rivelato alcune indiscrezioni, ma si tratta di informazioni non ancora confermate in via ufficiale: Londra, nei mesi scorsi, avrebbe avviato un programma di modernizzazione dei Challenger 2 e dei loro armamenti. L’obiettivo è quello di dar vita a un nuovo modello innovativo: il Challenger 3. Modello che, però, non si prevede possa essere operativo prima del 2030.

Foto di copertina da archivio

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