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Israele, dopo la riforma congelata il presidente Herzog chiede «negoziati immediati tra le parti»

28 Marzo 2023 - 09:49 Redazione
«I due schieramenti designino gruppi di negoziatori in modo che i colloqui comincino al più presto», ha detto il presidente

Dopo la decisione del premier Benjamin Netanyahu di congelare la discussa riforma della giustizia, arriva dal presidente israeliano Isaac Herzog la chiara richiesta di un «un immediato percorso negoziale». Da settimane il Paese è in rivolta per la controversa riforma che toglierebbe potere all’Alta Corte (con ruolo di Corte costituzionale e di Cassazione) per darli al governo: la frattura all’interno del partito di maggioranza guidato da Netanyahu ha trovato pochi giorni fa l’estrema deriva con il licenziamento del ministro della Difesa Yoav Gallant a seguito delle sue dichiarazioni contro la legge promossa dal primo ministro. Dopo la decisione di congelamento fin dopo la Pasqua ebraica, il presidente Herzog si è rivolto al premier israeliano Netanyahu e ai leader dell’opposizione Yair Lapid e Benny Gantz.

«Un compromesso»

«L’obiettivo dovrà essere quello di raggiungere un compromesso», ha detto Herzog, «chiedo ai due schieramenti che designino entrambi gruppi di negoziatori in modo che i colloqui comincino al più presto». Nel frattempo dalla Casa Bianca arriva la notizia di un imminente invito ufficiale da parte di Joe Biden per il primo ministro israeliano: «Sarà presto invitato», ha detto l’ambasciatore Usa in Israele Tom Nides. «Credo che sarà invitato dopo la Pasqua. Non c’è dubbio che incontrerà Biden. Sono amici da 40 anni», ha proseguito. Dalla vittoria nelle elezioni lo scorso novembre, è la prima volta che si parla di un viaggio del premier israeliano negli Usa. Dopo il licenziamento del ministro Gallant gli Stati Uniti erano intervenuti con il messaggio del portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale John Kirby: «Siamo profondamente preoccupati per gli sviluppi in corso in Israele, compreso il potenziale impatto sulla capacità di reazione militare sollevato dal ministro della difesa Yoav Gallant, che sottolinea ulteriormente l’urgente necessità di un compromesso», aveva detto. E ancora: «Continuiamo a sollecitare con forza i leader israeliani a trovare un compromesso il prima possibile basato su un ampio sostegno popolare». Ora l’invito ai negoziati arriva anche dal presidente israeliano: «Le parti si mettano subito al lavoro».

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