La conferenza, la statuetta, l’esplosione: cosa sappiamo dell’ordigno esploso a San Pietroburgo che ha ucciso il blogger nazionalista Tatarsky – Il video

Secondo i media russi, l’ordigno che ha provocato la morte del blogger ultra-nazionalista sarebbe stato portato da una donna

Vittima dell’esplosione di oggi, domenica 2 aprile, in un caffè di San Pietroburgo è Vladlen Tatarsky, pseudonimo di Maksim Fomin, noto blogger nazionalista e corrispondente di guerra russo. La conferma della sua morte è arrivata in queste ore dal ministero degli Affari Interni di Mosca, secondo il quale l’esplosione sarebbe avvenuta alle «18.30 ora locale», quando «la polizia del distretto di Vasileostrovskiï ha ricevuto informazioni su un’esplosione in un caffè sull’argine Universitetskaïa, al numero 25». Secondo i dettagli forniti alla Tass dalla procura locale, l’esplosione è avvenuta nel caffè Street Food Bar No. 1, situato lungo la Neva non lontano dal centro storico di San Pietroburgo. All’interno del locale, al momento della deflagrazione, gli appartenenti al gruppo Cyber Front Z – che sui social si autodefiniscono «i soldati dell’informazione russa» hanno affermato di aver affittato il bar per un evento. «C’è stato un attacco terroristico. Abbiamo preso alcune misure di sicurezza ma purtroppo non sono bastate», ha scritto il gruppo su Telegram. Intanto, secondo il media ucraino Ukrainska Pravda il bar-caffè in questione sarebbe appartenuto a Yevgeny Prigozhin, ovvero il capo del gruppo Wagner. Il procuratore di San Pietroburgo Viktor Melnik si è recato sul posto, ha riferito l’agenzia di stampa Tass, aggiungendo che «è stata avviata un’indagine».


Media russi: «Statuetta esplosiva portata da una donna»

L’esplosione, cha ha causato la morte di Tatarsky (il cui nome deriva da un grande romanzo di Viktor Pelevin) e il ferimento di 16 persone, sarebbe stata causata da un ordigno, portato – secondo una fonte citata dall’agenzia russa Ria Novosti, «con ogni probabilità da una ragazza». «C’era una statuetta nella scatola: un regalo destinato al signor Tatarsky», ha aggiunto la stessa fonte.


Sanya Florida Official, Telegram | La ragazza con in mano la scatola esplosiva destinata al blogger nazionalista

Chi era Vladlen Tatarsky

«Fino a quando non scopriremo il nome di questo genio militare che ha posizionato il battaglione tattico vicino al fiume, e lui non risponde pubblicamente di questo, non ci saranno riforme nell’esercito». Con questo post pubblicato su Telegram, pubblicato circa un anno fa, il blogger ultra-nazionalista Vladlen Tatarsky criticava l’inefficienza delle truppe russe russe in Ucraina. Con una lunga esperienza di guerra nel Donbass dal 2014 al 2015, al fianco dei separatisti del Donetsk, Tatarsky era diventato uno dei blogger militari filo-putiniani più seguiti, con centinaia di migliaia di follower, ed era considerato molto vicino al capo dei mercenari Wagner, Yevgeny Prigozhin. L’agenzia Tass di lui ha detto che dall’inizio della guerra in Ucraina «analizzava quotidianamente il corso dell’operazione e dava consigli ai mobilitati». Ma in realtà non lesinava critiche ai comandi per gli insuccessi sul terreno. In particolare, nel post su Telegram del maggio 2022, denunciava la sconfitta subita dai russi nella traversata fallita del fiume Seversky Donetsk. »L’offensiva nel Donbass – osservava Tatarsky – è ostacolata non solo dalla mancanza di informazioni efficaci dai droni ma anche dalla mancanza di generali di livello».

Video di copertina: Baza, Telegram

Leggi anche: