Madonna di Trevignano, la “veggente” non si trova più. L’ultimo messaggio prima di sparire: «La guerra arriverà a Roma»

Da quando si è trasferita nel Paese sopra il lago di Bracciano, l’ex imprenditrice di 53 anni ha promesso miracoli e guarigioni. Finché non ha fatto perdere le sue tracce

La sedicente veggente che custodisce la statua della Madonna di Trevignano che ogni mese piange sangue, non si trova più. A rivelarlo è la Repubblica secondo il quale la pressione mediatica su Gisella Cardia, al secolo Maria Giuseppa Scarpulla, aumenta di ora in ora. Anche perché l’appuntamento con i “fedeli” davanti alla croce blu nel paese sopra il lago di Bracciano si avvicina. Da quando si è trasferita a Trevignano Romano, alle porte di Roma, l’ex imprenditrice di 53 anni, che – spiega Il Messaggero – nel 2013 è stata condannata a due anni di reclusione per bancarotta fraudolenta, ha promesso miracoli e guarigioni sante. Dopo aver scontato la pena, Cardia ha raccontato di essersi messa in viaggio verso Medugorje, quando a un certo punto la statuetta della Vergine che portava con sé ha iniziato a lacrimare sangue. Dal 2013 la statua si trova a Trevignano e nel tempo è divenuta una sorta di meta di pellegrinaggio per devoti, No vax e sostenitori di «cure alternative» anche per il Covid. Ma, come raccontano i pentiti che alla santona hanno versato cospicue somme di denaro, ora ai suoi messaggi non credono più. Come scrive il quotidiano romano, infatti, Gisella Cardia spaventa i centinaia di fedeli che raggiungono il Paese sopra il lago di Bracciano con messaggi che prefigurato un futuro disastroso. L’ultimo, datato 3 aprile: «I figli delle tenebre vi stanno attanagliando, ricordate che la sofferenza offerta sarà grazia». E a marzo non era andata meglio ai fedeli: «Siate sempre pronti, perché questa battaglia sarà forte e tutto sboccherà in una grave guerra, ma ancora voi continuate a vivere come sempre e con indifferenza. Aprite i vostri cuori figli, i vostri cuori di pietra e fate entrare la luce di Dio». Nel frattempo, un investigatore privato ha presentato il 6 aprile scorso un esposto contro la veggente. Ora la procura di Civitavecchia dovrà valutare se aprire un’indagine. L’indagatore si è fatto avanti contro Cardia sostenendo di aver scoperto, in seguito ad alcune analisi, che le lacrime che scorrono dal volto della madonna di Trevignano non sarebbero altro che sangue di maiale. La diocesi di Civitacastellana ha istituito così una commissione per effettuare «un’indagine previa, finalizzata ad approfondire l’eventuale fenomenologia dei fatti, che si verificano da qualche tempo a Trevignano Romano».


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