Francesco Lollobrigida, la sostituzione etnica e il piano Kalergi: «Non sapevo chi fosse ma non sono ignorante»

Il ministro: non sapevo chi fosse il signor Kalergi. Non perdo tempo dietro a folli e complottisti

Francesco Lollobrigida non ci sta. Sulla «sostituzione etnica» il ministro dell’Agricoltura ci tiene a far sapere che non appoggia «idee cospirazioniste». E che non conosceva la «teoria complottista» del piano Kalergi. Mentre contro di lui si sarebbe scatenata «una macchina del fango». Il cognato di Giorgia Meloni parla oggi in un’intervista al Corriere della Sera. «Nelle mie parole non c’era alcun riferimento a visioni ben lontane dalla mia formazione», dice. Ha sostenuto di aver sbagliato «per ignoranza». «Non credo sia corretto definirmi ignorante perché fino a ieri non sapevo chi fosse il signor Kalergi. Ho letto molto nella vita, ma non perdo tempo con folli e complottisti a cui la sinistra dedica molta attenzione». Anche se in realtà la locuzione “sostituzione etnica” è stata utilizzata spesso da chi oggi è al governo: da Meloni a Salvini.


Complottismo e cerchiobottismo

«Cerchiamo di capirci. Nella mia vita ho preso distanze siderali da chi immagina complotti internazionali, e altre follie di questa natura. E ricordo alcuni esempi clamorosi di sostituzione, perpetrati dal fascismo in Alto Adige, da Stalin con la russificazione dell’Ucraina o da Putin in alcune aree del Donbass», premette lui. Poi aggiunge: «Se siamo italiani e pensiamo che i nostri valori debbano essere tutelati dobbiamo difenderli, con la nascita di bambini così fortunati da venire al mondo in Italia. Senza ostacolare l’integrazione, ma senza cancellare la nostra cultura a vantaggio di altre. Si può diventare italiani anche venendo qui, lavorando, apprezzando il nostro modello e giurando sulla Costituzione, pietra miliare che distingue i cittadini Italiani dal resto». Infine spiega: «Definire gli italiani per il colore della pelle è un errore e chi non capisce la differenza tra etnia e razza è un folle. Io rispetto la musica o i piatti etnici a prescindere dal colore della pelle di chi suona o cucina».


La confidenza con Orbán

A sorpresa, poi, aggiunge che Fratelli d’Italia non ha «grande confidenza» con Orbán: «Non ho grande confidenza con Orbán e se condividessimo tutte le sue idee sarebbe con noi nel gruppo dei Conservatori Ile. Sono contrario all’uso politico della parola razza e ritengo che stoni nella nostra Costituzione. Si sta cercando di fare un caos sul tema serissimo della denatalità e sul tentativo di mantenere il nostro modello». E non risponde a Elly Schlein, che ha parlato di suprematismo bianco a proposito del suo intervento: «Non voglio nemmeno commentare insulti e aggressioni verbali. Ma ho dato mandato ai miei legali di querelare chi mi ha rivolto offese gravi, dandomi dell’hitleriano o paragonandomi a criminali nazisti». Poi elogia Mattarella: «Ho apprezzato le parole del presidente. Con Giorgia Meloni qualche anno fa siamo andati il 25 aprile ad Auschwitz, un luogo che è l’esempio di cosa può produrre la follia umana se non arginata da valori democratici».

Il 25 aprile

Poi Lollobrigida ribadisce l’accusa di diffamazione nei confronti di chi lo ha criticato: «L’aver preso distanza da qualsiasi forma di razzismo ci permette di affrontare con serenità polemiche strumentali di avversari che ricorrono alla macchina del fango per coprire gli errori compiuti nei loro annidi governo». E quando Monica Guerzoni gli domanda se il 25 aprile va in Giappone per non partecipare ai festeggiamenti, risponde così: «No, vado al G7 e non è una scusa. Spero di tornare in tempo, perché ci tengo a partecipare alle celebrazioni».

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