Plusvalenze Juve: cosa succede dopo la sentenza, quando arriverà il giudizio della Corte d’Appello e cosa rischiano i bianconeri

In ballo c’è la partecipazione alle coppe europee. Le condanne dei dirigenti, i punti di penalizzazione, il patteggiamento per la manovra stipendi

Cosa succede dopo la sentenza sulle plusvalenze che ha restituito provvisoriamente i 15 punti di penalizzazione alla Juventus? Quando arriverà la nuova sentenza della Figc dopo l’appello davanti al Coni? Cosa succederà alla partecipazione in Champions League del prossimo anno? E i bianconeri rischiano davvero di perdere lo scudetto del 2019? Con il verdetto di ieri il Collegio di garanzia del Coni ha rinviato il caso Juventus-plusvalenze alla Corte federale d’Appello, restituendo per il momento ai bianconeri i 15 punti della loro penalizzazione. La Juve torna così al terzo posto in classifica, in piena zona Champions, Ma porta a casa anche nel contempo la condanna in via definitiva di quattro suoi altissimi dirigenti che erano stati inibiti. Ovvero l’ex presidente Andrea Agnelli (due anni confermati), Fabio Paratici (30 mesi), Federico Cherubini (16 mesi) e Maurizio Arrivabene (24 mesi).


Le condanne dei dirigenti

Il dato non è secondario e serve a valutare con maggior precisione chi ha vinto e chi ha perso con la sentenza di ieri. Entro 30 giorni saranno rese note le motivazioni del collegio a sezioni unite presieduto da Gabriella Sandulli. E si potrà così fissare l’udienza del Caf. Avendo anche più chiaro come vada letto il dispositivo della sentenza. Lo scenario più probabile, a questo punto, è che si vada verso uno sconto sulla penalizzazione. Magari riportandola ai nove punti chiesti inizialmente dalla Procura, Ma tutto è ancora aperto tenuto anche conto che la pena dovrebbe essere comunque afflittiva (e comportare quindi la perdita di un obiettivo sportivo). Ma, come spiega oggi la Gazzetta dello Sport, il giudizio finale su quasi tutti i dirigenti (tranne Nedved) influenzerà quello sulle penalizzazioni alla squadra. Perché nel deferimento di Chinè la Juve era stata chiamata in causa per tre livelli di responsabilità:


  • quella “propria” per l’articolo 31 (violazioni gestionali, se non hanno influito sull’iscrizione al campionato solo un’ammenda con diffida);
  • quella “oggettiva” per tutti quei dirigenti la cui pena è stata sospesa e su cui ci sarà la rivalutazione della Corte federale d’Appello;
  • quella “diretta” per gli «atti e comportamenti posti in essere» da Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Fabio Paratici e Federico Cherubini.

Questa decisione fa capire che il verdetto per la giustizia sportiva è definitivo. E tre di queste figure dirigenziali tirano in ballo la responsabilità diretta. Quindi la società risponde anche per l’articolo 4 sulla mancata lealtà.

I 15 punti di penalizzazione

Ecco quindi che il discorso sulla quantità di punti di penalizzazione passa in un certo senso in secondo piano. Perché alla fine potrebbero essere anche nove, come da richiesta del procuratore. Ma il punto è che devono “affliggere”. Cioè la penalizzazione deve in qualche modo punire la squadra non soltanto dal punto di vista numerico, ma anche da quello degli obiettivi stagionali. Ovvero, ad oggi, per i bianconeri la qualificazione alla Champions League, che garantisce introiti fondamentali per la gestione della società. Se nella sentenza della Caf questo principio verrà rispettato, la Juventus non si qualificherà in Europa. A meno che, è il ragionamento del quotidiano sportivo, gli avvocati dei bianconeri non riescano a convincere i giudici che i “reati sportivi” non sono così gravi da far perdere l’Europa. Una strada che appare oggettivamente in salita.

La manovra stipendi

Attorno a questo punto ruotano tutte le previsioni. Se gli avvocati della Juve riusciranno a convincere i giudici della loro tesi i bianconeri potrebbero anche finire per scontare la pena nel prossimo campionato. Ma c’è un altro fronte: la manovra stipendi. Sul quale torna in scena il patteggiamento. Che è escluso in caso di recidiva. E che dovrebbe chiedere il club. Su questo si deciderà tra fine aprile e inizio maggio. Anche la nuova sentenza della Corte federale d’Appello sarà comunque impugnabile per “violazioni di diritto”. E questo rischia di creare una ulteriore coda di ricorsi per il finale di stagione. Sul Fatto Quotidiano Paolo Ziliani aggiunge che in ogni caso l’Uefa squalificherà la Juventus per 2 o 3 anni, togliendole la partecipazione alle coppe europee. Se andasse davvero così, il giudizio sportivo italiano perderebbe in ogni caso significato.

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