Il 25 aprile di FdI, spunta Donzelli (contestato) a Firenze: «Ma non canto Bella Ciao». In piazza a Bologna anche Bignami (con Prodi)

Dai travestimenti giovanili da Ss alla piazza del 25 aprile al fianco di Prodi: la presenza del viceministro a Bologna e quella del deputato in Toscana fanno discutere

Non l’avrebbe detto nessuno, eppure c’era. A sorpresa spicca il volto di Giovanni Donzelli alla celebrazione del 25 Aprile in piazza Unità d’Italia a Firenze. Dopo aver assistito alla cerimonia si è unito al corteo aperto dal sindaco Dario Nardella. Assieme al deputato di Fratelli d’Italia c’era anche il senatore di FdI Paolo Marcheschi. Una presenza che non è passata inosservata. Ha attirato gli occhi su di lui. E anche qualche contestazione. «Vai a Casa Donzelli!», urla con rabbia una signora. «Grazie, buon 25 aprile anche a lei», risponde il deputato con fare ironico. «L’Italia deve essere unita in questa data che ricorda la riconquistata libertà e democrazia dopo che il fascismo aveva conculcato questi valori», ha poi spiegato. Ma la sua non sembra esser stata una partecipazione molto attiva.


«Bella Ciao? Non sono intonato»

«Non ho cantato Bella Ciao», dice cercando una giustificazione. «Perché? Non sono intonato», risponde il deputato. E qualcuno dei presenti ironizza: «Quanto starà soffrendo?». Poi si è fatto strada nel corteo, dove hanno sfilato tantissime realtà. «Ma che bandiera sono quelle, Palestina?», storce il naso Donzelli. E ancora: «C’è una falce e martello, vedo bene?». L’assessore all’Ambiente Andrea Giorgio lo intercetta: «Donzelli, guarda è semplice, devi dire che sei antifascista», gli dice. Ma il deputato sembra non voler assecondarlo. «Bravo ciao, divertiti», gli risponde. Ma c’è anche chi ha apprezzato. Sindaco in testa, che l’ha ringraziato per essere venuto.


Galeazzo Bignami: dai travestimenti da Ss al fianco di Prodi

Anche a Bologna spiccano volti riconoscibili. Accanto all’ex premier Romano Prodi e alla ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, spunta il volto del viceministro Galeazzo Bignami. Noto per i suoi travestimenti giovanili da gerarca nazista, per le sue posizioni contro contro le libertà e i diritti delle persone, ad esempio aborto e comunità Lgbtqia+, è anche lo stesso che è stato portato in una foto a Sanremo da Fedez. Che ha poi strappato l’immagine. «Credo che il 25 aprile sia una data importante perché è stata uno spartiacque che ha costituito la fine della guerra, dell’occupazione nazista, dal Ventennio fascista, delle infami leggi razziali». Con queste parole ha spiegato la sua presenza. Ad aprire le danze a Bologna è stato il sindaco dem Matteo Lepore che dal palco ci ha tenuto a dire: «La memoria è il nostro orgoglio e la difendiamo contro attacchi palesi o nascosti dietro a un velo di revisionismo e ipocrisia. L’antifascismo deve combattere i nuovi fascismi». Parole che non scompongono Bignami: «Questa Repubblica è fortunatamente la sede in cui le opinioni di tutti possono essere accolte, evidentemente entro certi limiti che però oggi non credo che in questa occasione siano stati intaccati».

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