Attacco al Cremlino, l’ultima minaccia di Medvedev: «Dobbiamo eliminare Zelensky, non ci sono altre soluzioni»

Il commento del vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo sul suo canale Telegram: «Non è necessario firmare l’atto di resa incondizionata. Nemmeno Hitler l’ha firmato»

«Dopo l’attacco terroristico di oggi, non ci sono altre opzioni se non l’eliminazione fisica di Zelensky». È questa l’ultima minaccia del vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitri Medvedev. «Non è nemmeno necessario firmare l’atto di resa incondizionata. Anche Hitler non l’ha firmato», ha aggiunto l’ex presidente della Federazione russa. Le frasi di Medvedev, che non è nuovo a uscite di questo genere, arrivano a qualche ora di distanza dalle accuse del Cremlino. Secondo Mosca, la scorsa notte l’esercito ucraino avrebbe provato a uccidere Vladimir Putin con un attacco di droni. Il portavoce presidenziale Dmitry Peskov ha precisato che il presidente russo non si trovava nella sua residenza al momento del presunto attacco. In ogni caso, la Russia «considera queste azioni come un attentato nei suoi confronti». Il governo di Kiev ha negato ogni responsabilità o coinvolgimento, con Zelensky che in conferenza stampa a Helsinki ha sottolineato: «Noi non attacchiamo Putin, lo lasciamo al tribunale».


Credits foto: EPA/EKATERINA SHTUKINA


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