Miriam Leone, così è riuscita a scacciare l’ansia: «Ho iniziato tardi a prendermi cura di me…» – Il video

L’attrice racconta come nel tempo, «senza fretta», ha cercato e trovato una serie di rituali che l’hanno aiutata a stare meglio, allontanando gli stati di tensione legati allo stress del lavoro e della quotidianità

«Io ho iniziato tardi a prendermi cura di me» racconta Miriam Leone in un video sui social in cui racconta come ha provato nel corso del tempo ad allontanare gli stati d’ansia: «Qui mi tremavano le gambe – ha confessato nella didascalia del filmato – anche se non si vede…». In outfit casalingo, con una tisana tra le mani, l’attrice ha spiegato che «c’è stato un punto, nella mia vita, in cui mi sono fermata e ho ricominciato a scegliere… un momento in cui ho voluto mettere ordine in mezzo a tutti i viaggi, a tutte le case che cambiavo in continuazione (che cambio in continuazione!) e necessariamente, per lavoro…un momento in cui ho cominciato a SCEGLIERE quello che mi faceva stare bene e a seguire il mio percorso… partendo dalle piccole cose». «Il valore alle piccole cose l’ho sempre dato – continua Leone – ed è forse quello che mi ha tenuto sempre più in equilibrio. Erano le grandi cose quelle che ignoravo di me». A quel punto quindi ha iniziato un percorso con la pratica dello yoga e a fare scelte alimentari più attente. Un’attenzione che l’attrice ha voluto dedicare anche alle relazioni sociali: «Ho iniziato anche a nutrirmi di amicizie belle, di persone belle». Dopo una cena particolarmente indigesta o dopo una giornata di lavoro «con troppe emozioni», la mattina si concede una tazza di acqua calda con lo zenzero. Prima di uscire sempre al mattino, se non è di corsa «cerco di fare dieci minuti di respirazione e di piccoli esercizi anche per sbloccare il bacino e le ansie…». Man mano insomma l’attrice racconta di aver iniziato ad avere «dei piccoli rituali: bagno con la candela, il sale nell’acqua, o sale e bicarbonato per sciogliere le tensioni». Una grande scoperta sono stati gli oli essenziali «che mi riportavano al profumo della mia terra, un momento di pace dove calmare il respiro, ho piano piano imparato a nutrirmi di tutto quello che mi faceva stare meglio…».


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