Fausto Brizzi: «Ora mi godo ogni istante, ho un figlio in arrivo». L’amicizia con Renzi, il giudizio su Meloni: «Adda passà ‘a nuttata»

Il regista e scrittore, 54 anni, si racconta a la Repubblica, tra passato e futuro: «Al me stesso più giovane consiglierei di fare più attenzione alle insidie del successo»

A oltre tre anni dall’archiviazione dell’inchiesta per presunta violenza sessuale, il regista Fausto Brizzi torna con una lunga serie di progetti professionali, ma anche l’arrivo di un figlio assieme a sua moglie Silvia Salis, ex atleta e attuale vicepresidente vicario del Coni. Le vicende giudiziarie che lo hanno visto coinvolto, racconta ancora Brizzi, sono ormai un capitolo chiuso: «Ora mi godo ogni istante, il lavoro e soprattutto mia moglie e il figlio in arrivo». In un’intervista a Repubblica definisce infatti questo periodo della sua vita come «un momento di nascita, sotto tutti i punti di vista. Silvia non è solo una moglie e compagna di vita, ma è la prima persona che legge le mie cose. Un punto di vista estraneo al nostro ambiente non si lascia condizionare da nessun pregiudizio. Per lei siamo saltimbanchi. Lei vive in un mondo più concreto, di sport, dove c’è la meritocrazia vera. Il cinema è molto diverso». E riavvolgendo la pellicola della sua vita fino a oggi, Brizzi si dice tutto sommato soddisfatto, ma consiglierebbe al se stesso del passato di badare meglio alle possibili «insidie del successo». Ma la vita scorre, e ora Brizzi, 54 anni, ha come priorità quella di badare alla propria salute, «perché c’è un bimbo in arrivo» sperando di «girare meno e scrivere di più» e di poter «stare più a casa, godermi questo bimbo».


E sul fronte della scrittura Brizzi ha recentemente pubblicato un nuovo romanzo, Siamo scritti a matita, perché, come spiega il regista, «superati i cinquant’anni ho iniziato davvero ad avere la sensazione che siamo scritti a matita. Può succedere tutto – racconta il regista – da un momento all’altro. Veniamo cancellati. In tutti quelli che fanno il mio lavoro c’è l’ossessione di fare qualcosa che rimanga. Questo è un libro sulla memoria, più che sull’Alzheimer. Su quanto sia bello essere ricordati e amati». E il regista, guardando alla situazione politica italiana, ha rilevato «una disaffezione alla militanza politica, che mi ha affascinato e in cui sono stato coinvolto per anni, e alle ideologie». Secondo Brizzi la leader più promettente è la segretaria del Pd Elly Shlein, mentre il leader di Italia Viva Matteo Renzi, oltre a essere un amico, «è il più lucido di tutti»: «C’è e ci sarà, per tanti anni, farà sentire la sua voce e negli ultimi anni gli dobbiamo qualcosa: Draghi ci ha portato per mano e quell’operazione è stata condotta da lui». E infine: che ne pensa il Fausto Brizzi della premier Giorgia Meloni e l’esecutivo di centrodestra? «Con le parole di Eduardo De Filippo: “Adda passà ‘a nuttata”. Sono qui che aspetto, ci sarà un nuovo corso. Ognuno ha le sue idee, le fedi politiche difficilmente le cambi, se lo fai è strano, soprattutto se passi da un lato all’altro. Viva la fluidità, ma non in politica».


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