Pakistan, la Corte Suprema ordina il rilascio dell’ex primo ministro Imran Khan: «Il suo arresto illegale e indegno»

Khan è stato arrestato martedì in un blitz ordinato dall’Ufficio nazionale anticorruzione. L’appello dell’Onu a mettere fine a scontri e violenze

L’arresto dell’ex primo ministro del Pakistan è illegale, e Imran Khan deve pertanto essere immediatamente rilasciato. A ordinarlo è la Corte Suprema del Paese, in risposta alla richiesta di scarcerazione dell’ex primo ministro presentata dalla sua difesa. «L’arresto non è valido e l’intero processo deve essere rivisto», ha detto il giudice capo della Corte Suprema, Umar Ata Bandial, in riferimento all’arresto eseguito martedì dall’Ufficio nazionale anticorruzione. Un’azione portata a termine, oltre tutto, facendo irruzione con decine di agenti paramilitari all’interno dell’Alta Corte di Islamabad. «Che dignità rimane alla Corte se 90 persine fanno irruzione nella sua sede? E come può essere una persona arrestata al suo interno?», ha chiesto Bandial.


L’appello dell’Onu a evitare violenze

Da Ginevra intanto l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti umani Volker Türk ha invitato le forze di sicurezza pachistane a «mostrare moderazione» e ha chiesto ai manifestanti di «astenersi da ogni violenza». «Libertà di espressione e di riunione pacifica e stato di diritto sono fondamentali per risolvere le controversie politiche, non deve esserci spazio per l’uso sproporzionato della forza», ha fatto appello Turk, mentre proseguono gli arresti dei sostenitori dell’ex primo ministro Imran Khan, dopo due giorni di violente proteste scatenate dal suo arresto.


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