Crosetto interviene sull’esclusione del fisico Rovelli dalla fiera di Francoforte: «Non l’ho deciso io ma un suo amico»

Ieri l’annuncio del fisico su Facebook: «Non parteciperò alla fiera del libro perché ho osato criticare il ministro della Difesa»

Il ministro della Difesa Guido Crosetto si tira fuori dalle polemiche sulla mancata partecipazione del fisico Carlo Rovelli alla fiera del libro di Francoforte. I due erano stati protagonisti di uno scambio piuttosto acceso di opinioni dopo l’intervento dello stesso Rovelli sul palco del concertone del Primo maggio a Roma: «Lo sapete che in Italia il ministro della Difesa è stato vicinissimo a una delle più grandi fabbriche di armi del mondo? Il ministro della Difesa deve servire per difenderci dalla guerra, non per fare i piazzisti di strumenti di morte», aveva scandito Rovelli durante l’evento organizzato dai sindacati. Ieri, l’ultimo sviluppo della vicenda. Il fisico pubblica su Facebook la lettera ricevuta da Ricardo Franco Levi, commissario della Fiera di Francoforte, in cui viene informato che il suo evento alla cerimonia di apertura è stato cancellato. Secondo il fisico, la decisione nasconde una spiegazione piuttosto semplice: «perché ho osato criticare il ministro della Difesa». Crosetto però non ci sta. E su Twitter nega di aver in qualche modo influenzato la decisione. «Qualcuno decide che Carlo Rovelli non parteciperà alla Fiera di Francoforte. A quanto leggo dalla lettera che lui stesso ha pubblicato, è un suo amico. Che non conosco, se non per essere stato sottosegretario con Prodi. Quindi lasciatemi fuori dalle vostre polemiche», scrive il ministro della Difesa.


Sangiuliano: «Non conosco Rovelli, ma sono contrario alla censura»

Dopo aver appreso la cancellazione del fisico alla fiera, interviene anche il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. «Avendo subito censure, sono contrario ad infliggerle ad altri. Magari a quella del professor Rovelli aggiungerei qualche altra voce, quella di Pierangelo Buttafuoco, Francesco Borgonovo, Marcello Veneziani o altri in omaggio al pluralismo», dichiara. «Ero all’oscuro sia della partecipazione del professor Rovelli, che non conosco, sia della successiva modifica di intendimenti. Con il commissario ci siamo solo confrontati su aspetti organizzativi come la mia idea di affidare l’allestimento del padiglione ai cinque migliori giovani laureati in architettura delle nostre università», aggiunge.


L’attacco di Conte e Bonelli

«Carlo Rovelli viene prima invitato alla cerimonia di apertura e poi lasciato a casa perché le sue idee contro armi e guerra potrebbero costituire “motivo di imbarazzo”. Chiamiamo le cose con il loro nome: si
tratta di censura preventiva». Inizia così il commento di Giuseppe Conte che sottolinea: «Ma neppure in una fiera del libro si dà spazio al libero pensiero? Neppure nel santuario del libero confronto di idee è concesso mettere in discussione il pensiero unico dominante?». E sui social chiede vergogna per quanto accaduto. Concorda il coportavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli che definisce la decisione «intollerabile». In una nota scrive: «A prescindere da come la si possa pensare, le epurazioni fanno schifo e vanno sempre contrastate. Ma con questo Governo tutto ciò che non è omologato viene censurato o epurato. Anche se si tratta di uno scienziato di fama mondiale come Rovelli. Siamo nel 2023 ma sembra il 1923».

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