Concertone, il fisico Rovelli fa la vera opposizione a Crosetto e al governo Meloni: «Vogliono la guerra» – Il video

«Il ministero della Difesa deve servire per difenderci dalla guerra, non per fare i piazzisti di strumenti di morte»

Mentre da Potenza i sindacalisti, durante il primo maggio, hanno lanciato diverse critiche al governo Meloni, dal palco di Piazza San Giovanni tutto stava procedendo senza particolari polemiche politiche. Poco prima delle 23, però, ha intervallato la scaletta dei cantanti il fisico e divulgatore Carlo Rovelli. La musica è passata in secondo piano, mentre lo scienziato ha tenuto un monologo molto duro nei confronti dell’esecutivo. L’unico vero momento del Concertone in cui è stata avanzato un attacco diretto: «Questo governo rischia di distruggerci la vita». Non è una novità, per Rovelli, quella di schierarsi su posizioni estremamente pacifiste: il suo intervento, infatti, verteva sulle azioni perseguite da Giorgia Meloni e i suoi ministri in materia bellica. «Stiamo andando verso una guerra che cresce e, invece, di cercare soluzioni i Paesi si sfidano, invadono, soffiano sul fuoco della guerra e la tensione internazionale non è mai stata così alta come adesso». Dopo l’introduzione generale, Rovelli, uno dei massimi esperti mondiali di buchi neri, è passato al j’accuse esplicito: «In Italia, il ministro della Difesa è stato vicinissimo a una delle più grandi fabbriche di armi nel mondo, Leonardo».


Senza citare mai il nome e cognome, Guido Crosetto, il fisico ha rincarato: «È stato presidente della federazione dei costruttori di armi, ma il ministero della Difesa deve servire per difenderci dalla guerra, non per fare i piazzisti di strumenti di morte. Tutti dicono pace, ma aggiungono che bisogna vincere per fare la pace. Volere la pace dopo la vittoria vuol dire volere la guerra. Con le testate nucleari puntate addosso, il governo italiano sta decidendo di mandare una portaerei a fare i galletti davanti alla Cina: queste sono le scelte che rischiano di distruggere le nostre vite». Rovelli ha concluso invitando i giovani a ribellarsi: «Questo non è il mondo che ci piace. Il mondo non è dei signori della guerra, ma vostro, perché siete tantissimi e il mondo potete cambiarlo, insieme, potete fermare la distruzione del Paese, potete fermare i signori della guerra, costruire un mondo lavorando assieme per risolvere i problemi. Sognate un mondo migliore e costruitelo, non vivete nell’attesa di sogni irrealizzati. Non abbiate paura di imbrattare i muri, cambiate questo mondo».


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